Proposta di indirizzi politico-gestionali sull’inclusione di Rom e Sinti presenti sul territorio di Faenza approvato dal Consiglio comunale della seduta del 29/09/2014
ORDINE DEL GIORNO Proposta di indirizzi politico-gestionali sull’inclusione di Rom e Sinti presenti sul territorio di Faenza
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FAENZA - riunito in data 29 settembre 2014 -
Premesso che
La Commissione Consigliare V ha svolto una serie di incontri-audizioni, da maggio a settembre 2014, sul tema della presenza di Rom e Nomadi sul nostro territorio, che hanno visto coinvolti i servizi sociali, la polizia municipale, i rappresentanti delle scuole e dei quartieri, i commercianti, le associazioni e i volontari a contatto da tempo con questa realtà.
Lo scopo dei lavori della Commissione è stato quello di offrire ai Consiglieri un quadro il più dettagliato possibile della situazione sul nostro territorio, per poter quindi elaborare e fare proposte di indirizzo politico-amministrativo all’Amministrazione, per favorire l’inclusione di detta minoranza nel nostro tessuto sociale.
Considerato che
La popolazione Rom non è più definibile come nomade e, anche se queste persone vengono spesso identificate come straniere, circa il 95% possiede cittadinanza italiana.
Il tema è certamente complesso e coinvolge vari strumenti normativi sia nazionali che europei.
Nel territorio faentino sono registrate presso l’Anagrafe di Faenza n.39 persone, riconducibili a sei nuclei familiari e residenti da circa vent’anni a Faenza. I minori sono ben diciassette, di cui cinque assistiti in comunità educativa. E’ ospitato presso la Parrocchia del Paradiso da qualche mese un nucleo familiare composto da tre adulti e due bambine.
In questi ultimi 15 anni è maturata in città un’esperienza di volontariato messa in campo da singoli cittadini, Enti e Associazioni, che pur con fatica ed insuccessi hanno prestato la loro opera per contribuire ad avviare un percorso di civile convivenza.
Considerato inoltre che
E’ opportuno un costante monitoraggio e verifica della situazione ed occorre concentrare le azioni sui seguenti ambiti fondamentali:
Salute
E’ conoscenza comune che queste comunità presentano condizioni di salute precaria a causa di noti fattori quali scarsa informazione sanitaria, abuso di alcool, difficoltà di approccio ai servizi sanitari ecc.
Sono comunità in cui, a fronte di un alto tasso di natalità, si registra un’aspettativa di vita inferiore di 10-15 anni rispetto a quella del resto di Europa.
Le persone in regola con il permesso di soggiorno hanno diritto alle prestazioni sanitarie. Se sono in condizione di irregolarità hanno diritto solo alle prestazioni urgenti e a quelle legate alla tutela della gravidanza.
I minori figli di residenti regolari hanno diritto a tutte le prestazioni e alle relative vaccinazioni.
Purtroppo ad oggi si deve constatare la perdurante non operatività della circolare del Direttore Generale Sanità della Regione Emilia Romagna emanata il 23/1/2014, in cui si prevedeva per i bambini non regolari presenti in Regione la possibilità della scelta del Pediatra di Famiglia. Si chiede all’Amministrazione la sorveglianza sulla materia al fine di fornire la massima tutela sanitaria a detti minori.
Istruzione
Si richiama l’attenzione su due ambiti prioritari:
a) La scolarizzazione e la prevenzione dell’abbandono scolastico.
E’ fortemente auspicabile che la prima scolarizzazione inizi già con l’inserimento graduale dei bambini nelle scuole dell’infanzia e che un proficuo inserimento scolastico andrebbe supportato da risorse professionali di sostegno al relativo progetto didattico.
Già a cominciare dell’anno scolastico in corso, vanno messe in atto iniziative idonee a dare ai minori la possibilità di frequentare regolarmente le Scuole dell’obbligo, superando l’attuale criticità del trasporto per coloro che abitano lontano dalle Scuole.
E’ opportuna e necessaria una migliore distribuzione delle presenze di bambini Rom fra tutti i plessi scolastici presenti sul territorio.
b) La formazione professionale dei giovani.
Favorire l’inserimento di ragazzi Rom in laboratori che incidano positivamente sulla motivazione e sulla capacità di tenuta del percorso scolastico.
Favorire contemporaneamente la sperimentazione di corsi di alfabetizzazione per adulti.
Lavoro
In particolare:
a) Favorire soluzioni lavorative in contesti idonei (Istituzioni scolastiche o cooperative operanti già sul nostro territorio), privilegiando soprattutto neomaggiorenni nell’intraprendere esperienze lavorative.
b) Cooperare nell’iter burocratico e istruttorio necessario all’ottenimento della patente di guida italiana.
c) Favorire l’inserimento dei lavoratori nel settore della raccolta del materiale ferroso, in Cooperative Sociali già attive al fine di ammortizzare i costi di gestione e gestire queste attività all’interno di ambiti produttivi già consolidati.
Alloggio
I campi-nomadi, nati alla fine degli anni ‘80, che hanno senza dubbio rappresentato anche per le comunità stesse un miglioramento oggettivo delle condizioni di vita, adesso costituiscono realtà non più adeguate alle nuove necessità di inclusione.
E’ da perseguire il superamento dell’attuale sistema di aree pubbliche per la sosta prolungata e la sosta temporanea.
Sono da favorire azioni di supporto alla transizione abitativa stabile in micro-aree familiari pubbliche e private, stimolando un percorso di autocostruzione e recupero di strutture abitative nei terreni già da questi occupati o in altri terreni, di analoghe caratteristiche, di proprietà comunale o di altra istituzione pubblica.
Verificare e promuovere fattivamente la regolarità della documentazione che consente agli stessi di permanere nel nostro Stato e nella nostra Città, adottando ovviamente criteri di cautela e gradualità quando sono presenti nel nucleo familiare dei minori, i cui diritti fondamentali sono prioritari.
A tal fine il Centro Servizi Stranieri del Comune di Faenza può svolgere azione di supporto nel regolarizzare detta documentazione, salvo quei casi, come segnalato dai Servizi Sociali, in cui la regolarizzazione è pressoché impossibile per problemi giuridici nazionali ed internazionali.
Si invita il Sindaco e la Giunta
A fare propri i principi e le azioni sopra riportati e ad attivarsi, per quanto di loro competenza, per una sempre maggiore inclusione dei nuclei familiari residenti. In particolare:
- Assicurare priorità assoluta alla tutela dei minori.
In quest’ottica, saranno da attivare da parte dei Servizi Sociali, costanti azioni di verifica delle condizioni sanitarie degli alloggi e dell’idoneità al ruolo di genitore da parte di chi esercita la patria potestà. Qualora da questi accertamenti risultasse la non sussistenza dei requisiti sopra riportati, dovranno essere attivate le dovute procedure legali del caso.
- Valorizzare il ruolo della donna.
Assodato, a tutti i livelli, il ruolo fondamentale della donna nelle comunità Rom, si propone di favorire la creazione di spazi-laboratori rivolti a donne straniere con bimbi, con l’obiettivo di migliorare le loro possibilità di inclusione.
- Rispetto dei principi di civile convivenza, decoro e legalità.
Costante monitoraggio e conseguenti provvedimenti finalizzati al rispetto delle regole, perché la permanenza dei residenti nel territorio faentino sia fondato sul rispetto del principio di legalità.
Continuare il processo di regolarizzazione dei documenti dei Rom già residenti, in sinergia con il Centro Servizi Stranieri del Comune di Faenza.
- Governance della presenza dei Rom sul territorio comunale.
Le politiche di governo della presenza di persone Rom e Sinti devono continuare ad essere saldamente nelle mani dell’Amministrazione Comunale, tramite i Servizi Sociali, che devono ritenersi gli unici titolari della progettazione di questo ambito, progettazione necessariamente allargata e condivisa anche con i Settori: Polizia Municipale, Attività Produttive, Cultura ed Istruzione.
APPROVATO A MAGGIORANZA