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O.d.g. contro la violenza alle donne

15 Dicembre 2006

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FAENZA
- riunito in data 14.12.2006 -
PREMESSO CHE

  • Un omicidio su quattro avviene fra le mura domestiche e che il  70% delle vittime sono donne.
  • Secondo le indagini di vittimizzazione elaborate dall'Onu e da altre agenzie di ricerca, nel mondo una donna su tre subisce, nel corso della propria vita, violenza soprattutto in ambito domestico (violenza psicologica, fisica, economica, sessuale, religiosa)
  • La prima causa di morte violenta delle donne, fra i 16 e  44 anni , sia nei paesi ricchi, sia nei paesi poveri, è la violenza che subiscono in famiglia o da uomini con i quali hanno stabilito legami affettivi, così come anche appare dalle ricerche effettuate in Emilia-Romagna.
  • Ogni giorno in Italia sette donne, in media, denunciano una violenza sessuale.
  • La violenza sulle donne è un fenomeno che sta crescendo in modo diffuso e devastante in tutto il mondo, essa si fonda  sulla negazione dei diritti umani e delle pari opportunità, negazione affermata attraverso la violenta appropriazione o soppressione del loro corpo, complice anche una concezione possessiva e consumista della sessualità
  • Questa situazione genera uno stato di comprensibile e legittima paura e preoccupazione fra le donne  che merita un'attenzione e un rispetto particolare perché condiziona la loro possibilità di vedere garantiti  libertà e diritti fondamentali
  • Anche nel nostro territorio si assiste a una preoccupante recrudescenza del fenomeno della violenza sulle donne, sia italiane, sia straniere da parte di cittadini, talvolta anche minori, italiani ed immigrati, che impone una riflessione maggiormente approfondita sul sistema dei valori su cui poggia la nostra società e  ci indica, nell'affermazione del rispetto dei diritti umani e civili, l'obiettivo a cui ricondurre i progetti di integrazione fra culture diverse.

CONSIDERATO CHE

  • In Emilia-Romagna esistono 13 centri antiviolenza (di cui 11 coordinati in ambito regionale) 8 dei quali dotati di case di ospitalità;
  • La data del 25 novembre come "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" è stata scelta dall'ONU, nella risoluzione dell'Assemblea Generale n 54/134 del 17 dicembre 1999, a ricordo delle tre sorelle Mirabal, violentate e uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica dominicana;
  • Nel Distretto Faentino già dal 2000 l'Amministrazione Comunale ha attivato il Servizio FE.N.ICE. in convenzione con l'Associazione di Volontariato SOS Donna, Centro Antiviolenza a favore di donne che subiscono violenza e si occupa di fornire loro un servizio di prima accoglienza, sostegno economico e legale e accompagnamento nei loro percorsi di autonomia sostenendole in un momento di difficoltà, operante nel territorio dal 1994, ad oggi ha già seguito circa 421 casi di donne che hanno subito violenza di vario tipo (sessuale, psicologica, fisica ed economica);
  • Il Servizio FE.N.ICE. - SOS Donna in questi anni ha organizzato corsi di informazione e formazione rivolto agli studenti, corsi di autodifesa per le donne ed è in attivazione un corso rivolto alle Forze dell'Ordine operanti nel territorio provinciale .

SOSTIENE
Le azioni e le iniziative che si propongono l'obiettivo di denunciare e superare l'ignominia della violenza sulle donne.
RICHIAMANDO

  • La Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 3 settembre 2003  che istituisce una seconda fase del programma di azione comunitaria (2004- 2008) per prevenire la violenza contro i bambini, i giovani e le donne e per proteggere le vittime e i gruppi a rischio (PROGRAMMA DAPHNE II)
  • La L.R. 12 marzo 2003 n 2 in particolar modo all' art 5 lett. f) [I servizi ed interventi locali comprendono in particolare...f) servizi ed interventi, quali case e centri antiviolenza, finalizzati a fornire consulenza, ascolto, sostegno ed accoglienza a donne, anche con figli, minacciate o vittime di violenza fisica, sessuale, psicologica e di costrizione economica ...]
  • Il Protocollo d'intesa tra la Regione Emilia-Romagna, l'Associazione dei Comuni dell'Emilia-Romagna, l'Unione delle Province dell'Emilia-Romagna e le Associazioni operanti nel territorio regionale sul tema della violenza alle donne, sottoscritto nel gennaio 2000.
  • Il Protocollo d'intesa tra i Comuni del Comprensorio Faentino sottoscritto nel settembre 2002.

INVITA LA GIUNTA REGIONALE E IL GOVERNO:

  • A potenziare il raccordo fra scuola, servizi territoriali e consultori famigliari e per adolescenti per intervenire più efficacemente nelle politiche educative sulla relazione fra uomo e donna, sull'educazione all'uguaglianza e sul rispetto delle differenze in modo da rendere obbligatori percorsi formativi di educazione alla cittadinanza.
  • A rafforzare l'impegno al sostegno ai centri antiviolenza, anche attraverso un adeguamento del contributo finanziario, rendendoli così sempre più compatibili alle tante richieste di accoglienza che pervengono dalle donne che subiscono maltrattamenti e/o coercizione.
  • A sollecitare, attraverso momenti di confronto promossi anche dalle istituzioni,  riflessioni che coniughino il tema della libertà delle donne e il  ruolo dell'uomo nella società, per evitare che venga ancora vissuto dal genere maschile come sconfitta o cancellazione del proprio ruolo
  • Ad concertare e perfezionare con gli organismi che tutelano l'ordine pubblico, strategie atte a prevenire gli atti di violenza e strategie di accoglienza della denuncia della violenza subita che rendano meno traumatico il percorso che la donna si trova ad affrontare, anche quando intenda denunciare il responsabile, soprattutto se familiare.
  • A consolidare e perfezionare la rete tra i centri antiviolenza e le Asl al fine di creare una politica sanitaria che sia di supporto e di cura delle vittime di violenza, anche attraverso la sottoscrizione di protocolli d'intesa.
  • A contrastare, con la massima urgenza, la violenza contro le donne assumendola come priorità nel definire le politiche di uguaglianza e pari opportunità fra i due generi.
  • Ad emanare una specifica legge contro la violenza alle donne che contenga anche eventuali inasprimenti delle pene e a definire condizioni che garantiscano sempre di più iter processuali brevi ed il perseguimento della certezza della pena.

Votato all'unanimità