O.D.G. "PER UN'AGRICOLTURA DI QUALITÀ L'ACQUA È NECESSARIA"
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FAENZA
- riunito in data 21.06.2010 -
VISTO che il clima del territorio faentino è da sempre caratterizzato da lunghi periodi di siccità estive, con fenomeni particolarmente pronunciati negli ultimi dieci, quindici anni, anche in conseguenza delle anomalie climatiche che stanno sempre più imponendosi all’attenzione generale; l’ormai conclamato cambiamento climatico in atto costringe le aziende agricole, e di conseguenza tutti i settori di supporto ad essa, ad attivare strategie di protezione delle colture in particolare per quelle colture la cui commerciabilità è strettamente legata a caratteristiche qualitative ben definite;
VISTO che i prelievi da fiumi e da falda già ora sono oggetto di discussione per la riduzione del livello delle portate al di sotto di quelle vitali e per l’influenza che hanno sul fenomeno della subsidenza e della salinizzazione delle falde;
VISTO che l’agricoltura da tempo ha impiegato risorse pubbliche ed ottenuto risultati sul versante della razionalizzazione dell’uso della risorsa acqua (diffusione dell’irrigazione a sorso e goccia, sofisticati interventi di assistenza tecnica, ecc.) ma necessita però di certezze per quanto riguarda le quantità disponibili e la relativa qualità;
VISTO che in particolare nelle aree collinari il tentativo delle imprese agricole di elevare gli standard qualitativi delle produzioni e di diversificare il riparto colturale al fine di consolidare la propria presenza sui mercati nazionali ed internazionali, attraverso il ricorso a pratiche irrigue moderne, sia pure a basso consumo d’acqua, si scontra con il regime torrentizio dei corpi idrici caratterizzato da spiccati periodi di magra nei mesi primaverili ed estivi;
VISTO che al fine di garantire, da un lato, il deflusso minimo vitale di fiumi e torrenti nel periodo estivo e, dall’altro, assicurare le risorse idriche indispensabili al mantenimento della competitività della frutticoltura e viticoltura collinare, si è considerato prioritario stimolare l’accumulo di acqua in invasi collinari, dove essa può essere raccolta nel periodo invernale;
QUANTIFICATO che il costo per portare l’acqua del C.E.R. (Canale Emiliano-Romagnolo) fino oltre la Via Emilia (zone pedecollinari) risulta di circa 45 milioni di euro per il territorio del Consorzio di Bonifica della Romagna e circa 23 milioni di euro per il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale (per un totale di 68 milioni di euro);
CHIEDE
- che i due Consorzi per le loro competenze predispongano i progetti fino alle zone pedecollinari, in base alle scelte tecnico-economiche possibili individuate;
- che il Governo finanzi interamente con la prossima finanziaria come era previsto fin dalla sua presentazione il piano irriguo nazionale presentato dal precedente Ministro alle Politiche Agricole On. Paolo De Castro e fatto proprio dal suo successore On. Gianni Alemanno;
- che la Regione Emilia-Romagna finanzi adeguatamente la misura 125 del Piano di Sviluppo Rurale per realizzare invasi interaziendali dove non è economicamente possibile l’estensione della rete distributiva del C.E.R.;
- che gli Enti Locali del nostro territorio sostengano tali progetti ad ogni livello anche con forti iniziative politiche.
Votato all’unanimità