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MOZIONE "CONTRO LA COSTRUZIONE DI CENTRALI NUCLEARI"

16 Giugno 2011

IL CONSIGLIO COMUNALE

- riunito in data 14.06.2011 -

 

PREMESSO CHE

- l’articolo 1 della Costituzione prevede che la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione;

- il referendum popolare è uno strumento di democrazia partecipata diretta, previsto dall’articolo 75 della Costituzione;

 

CONSIDERATO CHE

- nel 1987 il popolo italiano a larghissima maggioranza si espresse attraverso un referendum abrogativo per la chiusura delle centrali nucleari;

- nel 2009, a distanza di poco più di vent’anni, il Governo centrale ha deliberato il riavvio del programma di sviluppo del nucleare ai fini energetici;

 

CONSIDERATO

- che le energie rinnovabili quali fotovoltaico, eolico, ecc. sono un’alternativa valida e sostenibile ai combustibili fossili ed all’energia nucleare sia ambientalmente che economicamente;

- che secondo il Rapporto Italia 2010 edito dall’Eurispes, la Green Economy in Italia sta crescendo nonostante la crisi economica;

- che il nuovo rapporto dell’UNEP (programma Onu per l’Ambiente) spiega che investire circa l’1,25% del PIL globale ogni anno nell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili potrebbe tagliare la domanda di energia del 9% nel 2010 e quasi del 40% entro il 2050, riducendo così in modo rilevante le preoccupazioni sulla sicurezza dell’energia, l’inquinamento e, non da ultimo, per i cambiamenti climatici catastrofici;

- che l’impatto occupazionale del nucleare in Italia è valutato in 10 mila posti di lavoro, per la maggior parte nella fase di costruzione (8-10 anni). Per centrare gli obiettivi europei obbligatori al 2020 per le fonti rinnovabili secondo uno studio della Bocconi, l’impatto occupazionale può generare in Italia fino a 250 mila posti di lavoro;

 

VISTO

- che i rischi di incidenti anche gravi nelle centrali nucleari sono tutt’altro che trascurabili, come dimostrano i casi del 1979 negli Stati Unita a Three Miles Island o nel 1986 in Ucraina a Chernobyl e quanto accaduto recentemente alla centrale nucleare giapponese di Fukushima;

- che incidenti nucleari come quello giapponese provocano oltre che gravi danni ambientali anche gravi danni economici come dimostra il blocco delle importazioni di cibo giapponese;

- che, a seguito di quanto accaduto in Giappone, diversi paesi, tra i quali la Germania, hanno espresso chiaramente l’intenzione di abbandonare la produzione di energia nucleare;

- che ad oggi non vi è alcuna soluzione al problema delle scorie nucleari, che restano radioattive per decine e decine di migliaia di anni, determinando la necessità di militarizzare per il medesimo tempo i siti di stoccaggio per impedirne l’accesso;

- che le centrali nucleari costituiscono un altissimo rischio anche per possibili attentati terroristici che potrebbero provocare gravissime conseguenze sulla salute della popolazione;

- che l’uranio è un elemento che si estrae da risorse limitate e secondo molti esperti andrà esaurendosi nei prossimi 50 anni;

- che in termini relativi il peso del nucleare nella produzione globale di elettricità è sceso dal 17,2% del 1999 al 13,5% del 2008 (International Energy Agency, 2010);

- che le stime più recenti fatte negli Stati Uniti dimostrano che al 2020 il costo del kilowattora nucleare da nuovi impianti sarà maggiore del 75% rispetto a quello del gas e del 27% rispetto all’eolico;

 

TENUTO CONTO

- che la Corte Costituzionale, nel dichiarare l’illegittimità dell’art. 4 del decreto legislativo 15 febbraio 2010 riguardante la localizzazione delle centrali nucleari e dei depositi di stoccaggio delle scorie, ribadisce l’obbligo del parere preventivo delle Regioni interessate ripristinando le competenze delle Regioni e degli enti locali;

- della risoluzione n. 556 del 2010 approvata dall’assemblea legislativa Emilia-Romagna;

- che in data 12 e 13 giugno il popolo italiano si è espresso a favore dell’abrogazione delle procedure riguardanti la localizzazione e la realizzazione di centrali ed impianti nucleari sul territorio italiano;

 

IMPEGNA LA GIUNTA

- ad incentivare le forme di energia alternative ed ogni iniziativa a favore del risparmio energetico;

- ad attivarsi con urgenza d’intesa con la Regione Emilia-Romagna presso il Governo per far sì che quest’ultimo si impegni al fine di ottenere una moratoria europea contro il nucleare;

- ad aderire al Patto dei Sindaci per l’energia sostenibile attivato dall’Unione Europea, come impegno concreto per la pianificazione energetica da fonti rinnovabili ed il cammino verso l’autosufficienza.

 

 

Votata a maggioranza