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30 settembre 2013 O.d.G. "GIOCO D’AZZARDO"

N. 211 - ODG “GIOCO D’AZZARDO”: VOTAZIONE 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FAENZA

- riunito in data 30.09.2013 - 

Premesso che

  • in Italia, il gioco d’azzardo, con un fatturato annuo di oltre 79 miliardi di euro nel 2011 (fonte: Monopoli di Stato), rappresenta la terza azienda del Paese dopo Eni ed Enel (fonte: Mediobanca 2010); si tratta di un settore che ha fatto registrare una crescita costante e significativa negli ultimi anni, di pari passo all’intensificarsi della crisi economica che ha eroso i risparmi delle famiglie e cancellato un gran numero di attività imprenditoriali;
  • nella sola Emilia-Romagna, il giro d’affari è stato di oltre 6,3 miliardi di euro nel 2011, con una spesa pro-capite di 1.442 euro, più alta della media nazionale (che si attesta a 1.323 euro);

 Ricordato che

  • la ludopatia è una patologia rientrante nel gruppo dei disturbi ossessivo-compulsivi e ha affinità con i comportamenti d’abuso e le dipendenze. Recentemente, con il decreto Balduzzi (D.L. 158 del 2012 recante “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”), il Governo ha stabilito che la ludopatia dovrà rientrare fra i LEA, da garantirsi a cura del Servizio Sanitario a partire dalla prossima revisione degli stessi;
  • in Italia sono 15 milioni i giocatori abituali, di cui 3 milioni a rischio patologico e circa 800.000 già patologici. Gli studi sul fenomeno dimostrano inoltre che il gioco d’azzardo riguarda in maniera più consistente le fasce deboli della popolazione, con una bassa scolarizzazione e situazioni economiche e lavorative precarie;

Valutato che

il gioco d’azzardo sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero, e produce sofferenza psicologica, di relazione, educativa, materiale, di aspettativa di futuro. Altera i presupposti morali e sociali degli Italiani sostituendo con l’azzardo i valori fondati sul lavoro, sulla fatica e sui talenti. Sono a rischio la serenità, i legami e la sicurezza di tante famiglie e delle nostre comunità;

 Sottolineato che

  • spesso, intorno ai luoghi del gioco d’azzardo, si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, ma anche la criminalità organizzata che, in maniera diretta o indiretta, gestisce il mercato del gioco e altre attività quali estorsione e riciclaggio. La commissione parlamentare antimafia dichiara che sono oltre 50 miliardi di euro all’anno, tra gioco legale e illegale, quelli su cui le mafie “mettono le mani”. La Guardia di Finanza ha chiuso diversi circoli privati di gioco illegale anche nella nostra Regione Emilia-Romagna, in cui erano presenti computer collegati a siti non autorizzati di poker online e tavoli da gioco non autorizzati;
  • le dimensioni assunte dal fenomeno ne fanno una vera e propria piaga che ha ricadute distruttive sulla vita di singoli cittadini e delle loro famiglie, ma ha anche un enorme costo sociale, calcolato in 5-6 miliardi l’anno solo per la cura di queste dipendenze;

Evidenziato che

  • già diverse regioni, fra cui l’Emilia-Romagna, hanno avviato, con risorse proprie e in collaborazione con il privato sociale, percorsi sperimentali di presa in carico delle persone con questa dipendenza (come, ad esempio, il progetto di accoglienza “Pluto” partito nel 2011);
  • nel 2011, in Emilia-Romagna, 640 persone sono state seguite dai SerT perché dipendenti dal gioco d’azzardo (erano 512 nel 2010). Gli utenti che arrivano ai SerT sono in prevalenza uomini (79,5%) e abbastanza giovani. In almeno un quarto dei casi queste persone hanno altre patologie associate, come dipendenza da sostanze o patologie psichiatriche;
  • l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, il 4 luglio scorso, ha approvato la legge regionale n. 5 del 2013 recante “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”;

 Considerato che

  • il gioco d’azzardo lecito è materia statale e i Sindaci non hanno alcun potere regolativo, ispettivo, autorizzativo;
  • gli Enti locali chiedono maggiori poteri sulla regolamentazione di distanze ed orari degli esercizi che ospitano dispositivi per il gioco d’azzardo e di potere esprimere un parere vincolante sull’insediamento di queste attività, oggi completamente in capo ai Monopoli di Stato;

Valutato positivamente che

il Consiglio comunale di Faenza, in data 30 settembre 2013, ha approvato l’adesione al “Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”;

tutto ciò premesso

invita

-     il Parlamento ad emanare velocemente una normativa nazionale tesa a limitare la diffusione del gioco d’azzardo, che riconosca ampio potere ai Sindaci sulla regolamentazione di dette attività sul territorio e che destini parte del ricavato dal mercato del gioco d’azzardo ai Comuni ed al Servizio Sanitario Nazionale per la copertura dei costi sociali e sanitari legati alle ludopatie;

-     il Parlamento a dare, al più presto, idonea ed effettiva copertura ai LEA individuati dal Decreto Balduzzi attraverso ulteriori stanziamenti in sanità;

-     il Sindaco e la Giunta ad avviare una campagna di “deslottizzazione” sul territorio comunale, incoraggiando i gestori di locali pubblici ad intraprendere il percorso di svincolo dal ruolo di complici dell’altrui debolezza.

      Richiamato il precedente n. 209 del verbale della seduta consiliare odierna e nessun altro avendo chiesto la parola, il Presidente nomina a scrutatori i Conss. Baldisserri, Ercolani e Bernardi, indi pone ai voti per alzata di mano il presente ordine del giorno, che risulta

 APPROVATO ALL’UNANIMITA’