"Ways of peace - Costruiamo ponti di pace"
Il gruppo internazionale Giovani per un Mondo unito è sorto grazie al carisma di Chiara Lubich ed è oggi diffuso in tutto il mondo con lo scopo di realizzare l’unità fra i popoli, al di là di ogni differenza sociale, politica e religiosa.
“Il progetto “Ways of Peace” nasce da un viaggio che 49 membri di Giovani per un Mondo unito dell’Emilia Romagna e Marche hanno vissuto nell'estate del 2010, con l'intento di "scoprire" la Terra Santa e conoscere quel popolo diviso e senza pace che sembra essere destinato al conflitto in eterno e all'isolamento dal resto del mondo.
Là sono stati accolti dalle comunità locali, con cui, per dieci giorni, hanno vissuto e condiviso ogni momento, immersi in quell’ “essere famiglia” che spesso è fatica sperimentare, toccando con mano la ferita della guerra e dell’umanità.
Su questi temi domenica 6 maggio, alle ore 19.30, nel teatro San Giuseppe di Faenza (in via Dal Pozzo), si terrà un incontro aperto a tutta la cittadinanza, dal titolo “Ways of peace – Costruiamo ponti di pace”.
All’incontro, organizzato dall’assessorato alla Pace del Comune di Faenza in collaborazione con i Giovani per un Mondo unito e il contributo del Programma provinciale di educazione alla pace promosso dalla Regione Emilia Romagna e dalla Provincia di Ravenna, interverranno Michele Zanzucchi e Roberto Catalano, rispettivamente direttore e giornalista della rivista Città Nuova ed esperti di dialogo interreligioso.
I due giornalisti dialogheranno con Edna Angelica Calò Livné e Samar Sahhar, israeliana e palestinese, candidate al Premio Nobel per la Pace 2005, e Marisa Iannucci, musulmana, presidente della Lega islamica femminile.
Sarà presente anche una delegazione internazionale di Giovani per un Mondo unito, tra i quali alcuni provenienti da Israele e dalla Palestina.
L’incontro sarà inoltre riproposto lunedì 7 maggio, alle ore 10.00, al cinema Sarti (via Scaletta, 10), davanti agli studenti delle scuole superiori della città.
“Costruire ponti di Pace è l’obiettivo del progetto, – commenta Maria Chiara Campodoni, assessore alla Pace del Comune di Faenza – un obiettivo reso possibile dalla presenza, in quella terra, teatro di violenze quotidiane, di persone che hanno nel cuore quel seme di Pace e Dialogo. Tante sono infatti le realtà associative che vivono in controtendenza rispetto alle notizie che ci provengono dai media, testimoniando con speranza una vita di condivisione e di pace anche tra popoli diversi. A loro vogliamo dedicare tempo e spazio, perchè almeno qui, in Italia, possano avere una giusta visibilità e riconoscenza, e perchè possano essere sempre di stimolo, esempio e soprattutto speranza per tanti”.
“Nella quotidianità tutti noi – conclude l’assessore Campodoni - dobbiamo però sentirci chiamati ad essere persone di dialogo e di pace, perchè anche a Faenza possiamo conoscerci meglio tra culture differenti, approfondendo ricchezze e necessità e valorizzandoci reciprocamente”.