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Una guida ai capolavori della Pinacoteca

18 Maggio 2017

La Pinacoteca comunale di Faenza ha un nuovo strumento per farsi conoscere e per promuovere i suoi capolavori artistici.

E’ infatti stata pubblicata da Emil edizioni la Guida a 100 opere della Pinacoteca dal Medioevo al XX secolo.

Il volume sarà presentato lunedì 22 maggio, alle ore 17.30, in Pinacoteca comunale (via S.Maria dell’Angelo 9).

Interverranno il vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di FaenzaMassimo Isola, Benedetta Diamanti,dirigente del settore cultura del Comune di Faenza, Giovanni Mirulla,editore, Claudia Casali,direttrice del Mic Faenza e Claudio Casadio,direttore della Pinacoteca comunale e autore della pubblicazione.

Per l’occasione il libro sarà venduto con il 50% di sconto sul prezzo di copertina (a 7,50 euro).

La pubblicazione, di complessive 96 pagine, presenta, con foto a colori e singole schede storico-critiche, cento opere normalmente esposte nelle sale della Pinacoteca.

La selezione effettuata riguarda le opere di maggiore importanza, a partire dal San Girolamo di Donatello e dalla Pala Bertoni, ed è completamente aggiornata sulle attribuzioni critiche e sullo studio di ogni singola opera, comprendendo anche il grande affresco del 1440 con Incoronazione della Vergine, di recente acquisizione per deposito dall’Asp, l'Azienda servizi alla persona della Romagna Faentina. La prima opera presentata è il pluteo in marmo del VI secolo con il peccato originale. La più recente è invece il nudo di Franco Gentilini, su tela sabbiata: un’opera del 1956 pervenuta con la donazione Bianchedi Bettoli/Vallunga.

L’introduzione alla pubblicazione è a cura di Vittorio Sgarbi, che ancora una volta dimostra di ben conoscere e apprezzare la Pinacoteca faentina.

Oltre a indicare numerosi motivi di interesse per il visitatore, Sgarbi descrive il suo rapporto con la città ("a Faenza mi sento a casa") ed esamina alcuni aspetti significativi della Pinacoteca.

"...pittura e soprattutto scultura" - scrive Sgarbi nell'introduzione - "come appassionata testimonianza della ricerca che si è sempre coltivata anche in provincia in Italia, e che trova nella Pinacoteca di Faenza una ricca documentazione che vorremmo sempre più amata, conosciuta e rispettata".