Un'altra domenica al Museo del Risorgimento
Nuovo appuntamento, domenica 25 maggio, al Museo del Risorgimento e dell’età contemporanea di Faenza con il ciclo di visite guidate gratuite “Volti, personaggi e vicende storiche della Faenza Ottocentesca”.
Nell’occasione sarà esposta al pubblico, per la prima volta, una piccola scultura di Domenico Baccarini, donata al Museo dal signor Ugo Spina nel 1986, in ricordo della moglie.
Si tratta di un busto raffigurante Vittorio Emanuele III.
L'opera in argilla, pronta per diventare terracotta, non è mai stata completata dall’artista faentino, forse perché modellata nei suoi ultimi mesi di vita.
Un’occasione quindi da non perdere quella di domenica prossima: la visita, guidata dal direttore del museo Giorgio Cicognani, avrà inizio alle ore 17.30 (non occorre prenotarsi).
Domenico Baccarini (1882-1907), allievo di Antonio Berti alla Scuola di Arti e Mestieri di Faenza, si fece presto apprezzare dal maestro che lo incoraggiò e aiutò. Un altro insegnante che esercitò grande influenza sulla formazione di Baccarini fu lo scultore Massimo Campello.
Nel giro di pochi anni Domenico Baccarini divenne così il migliore della scuola e proprio nella scuola nacquero quei legami che, sviluppandosi e perfezionandosi, in seguito diedero vita a una gioviale famiglia di artisti: “Il Cenacolo”, poi conosciuto come Cenacolo baccariniano.
Intorno a Baccarini si creò la schiera degli “eletti”, alcuni dei quali si sono negli anni affermati in campo nazionale e non solo (Giuseppe Ugonia, Francesco Nonni, Pietro Melandri, Domenico Rambelli, Ercole Drei, Giovanni Guerrini, Riccardo Gatti,...), rendendo famosa la nostra città.