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UNA VILLA "ESTIVA" E IL SUO PARCO ROMANTICO: VILLA EMALDI

16 Maggio 2006

Sabato per le visite guidate della Pro Loco è programmato un itinerarioin bicicletta a Errano e a Villa Emaldi
Occasione unica, sabato 20 maggio prossimo, per un’insolita scampagnata in bicicletta nella zona di Errano, nell’ambito delle visite guidate di primavera curate dalla Pro Loco Faenza.
Prima si visiterà la chiesa di Errano, assai interessante per l’architettura – risale a metà Settecento ed è opera dei Campidori, autentica dinastia di costruttori e capomastri – e per gli oggetti d’arte presenti, fra cui una straordinaria statua della Vergine. Si tratta di una delle migliori realizzazioni dei Ballanti-Graziani, una Via Crucis del XVIII secolo in calcografie eseguite a Venezia e ancora nelle loro cornici originali. Nella chiesa si trovano, inoltre, due antichi dipinti di autori locali e, soprattutto, una tela del Piazzetta, il grande pittore veneziano contemporaneo a Tiepolo, che rappresenta San Giovanni Battista, titolare di un ospedale per pellegrini, oggi scomparso, situato sulla vicinissima strada Faenza-Firenze.
Il quadro, per ragioni di sicurezza, non viene mai esposto se non per la festa del Santo e in occasioni particolari come questa, grazie alla cortesia del parroco don Mariano Faccani.
Ci si trasferirà poi a Villa Emaldi, inserita nella sua splendida cornice paesaggistica ai piedi della collina di Castel Raniero. L’edificio è frutto di ingrandimenti e ricostruzioni varie, ultima delle quali nella seconda metà dell’Ottocento su progetto dell’architetto bolognese G.Modanesi; le preesistenze, inglobate nella villa, risalgono al XV secolo e sono tuttora ben visibili. Del resto il primo insediamento in zona è romano (una villa rustica) o, volendo andare ancora più indietro nel tempo, etrusco-romano, come sepolcreto monumentale di cui resta ricordo nel nome originario della villa (“Le Tombe”) e in diversi reperti conservati al Museo Archeologico di Faenza. Nonostante questi numerosi e importanti motivi di interesse, il principale spunto della visita sarà di tipo naturalistico poiché è il parco, con la sua parte “a bosco” e con l’antico roccolo, a costituire una peculiarità assoluta. Il roccolo – struttura venatoria per la cattura di uccelli con le reti, oggi ovviamente non più in uso – risale al 1860 (è citato dal Carducci e, più tardi, da Francesco Serantini) ed è ben conservato, caso non comune in Emilia Romagna. Ci sono ancora gran parte delle essenze appositamente piantate per attirare gli uccelli e l’edificio centrale da cui venivano dirette le operazioni di cattura degli uccelli. Per il resto l’area verde di Villa Emaldi offre una suggestiva cornice verde a sequoie, querce e cedri di impianto ottocentesco, tigli e lecci, piantati subito dopo gli abbattimenti del 1916 per le richieste di legname dal fronte della Grande Guerra, e diversi alberi ultracentenari, fra cui una tuia, una sofora giapponese e, superlativo anche per dimensioni, uno Spino di Giuda (Gleditsia triacanthos). Nell’occasione verrà aperto anche il piccolo oratorio un tempo officiato dai Cappuccini, costruito a fine ‘700 su progetto del Tomba.
La visita alla villa e al parco è stata resa possibile grazie alla disponibilità della famiglia Emaldi. Ritrovo alle ore 15.30 presso la Pro Loco. La visita è gratuita. E’ sufficiente una comune bicicletta da passeggio e sono consigliate scarpe basse e comode (il roccolo è accessibile solo attraverso un sentiero pedonale nel bosco). Obbligatoria la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni: Pro Loco Faenza (piazza del Popolo, 1; tel./fax 0546.25231; e-mail: prolocofaenza@racine.ra.it).