UNA STORICA DIMORA FAENTINA:VILLA “IL PRATO”
Prende il via sabato 1 ottobre prossimo il nuovo ciclo delle visite guidate autunnali organizzate dalla Pro Loco Faenza, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Faenza, la Pinacoteca comunale e con il contributo della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza.
La meta della prima visita è Villa «Il Prato», storica dimora dei Laderchi, famiglia faentina tra le più gloriose in età napoleonica e risorgimentale.
La villa, che sarà raggiunta in bicicletta, si trova al termine della stradina laterale che si stacca da via San Martino, subito a fianco del Ponte “verde” sul Marzeno.
Siamo quindi a due passi dalla città, ma già in campagna, in un ambiente ancora magnificamente conservato, tra frutteti, campi e orti, e a metà strada tra gli argini erbosi dell’«isola» del Lamone e le primissime ondulazioni collinari.
La villa, visitabile grazie alla cortesia della famiglia Mammini che ne è proprietaria da oltre mezzo secolo, si presenta con linee neoclassiche abbastanza semplici, impreziosite tuttavia da bassorilievi in terracotta eseguiti dai Ballanti Graziani su disegni di Felice Giani, oggi conservati nella Biblioteca comunale di Forlì, e che rappresentano divinità pagane, scene di lavori agricoli, di caccia (celebre quella con Saturno e il cinghiale) e di feste campestri. Il terreno fu acquistato da Achille Laderchi nel 1797, stesso anno dell’arrivo a Faenza dei francesi e della ventata rivoluzionaria di cui Laderchi era simpatizzante. Egli stesso progettò un parco-giardino-bosco contenente simboli allusivi agli ideali di uguaglianza, libertà e fratellanza; quest’area verde, per ragioni sconosciute, non fu mai realizzata (ne resta solo il disegno presso la Biblioteca Manfrediana di Faenza), al contrario dell’edificio, per il quale i Laderchi si rivolsero all’architetto Giovanni Antonio Antolini, anch’egli filo-giacobino, massone e progressista, ben noto a Faenza per l’impresa di Palazzo Milzetti e che appena un anno dopo applicherà i concetti paesaggistici de «Il Prato» nella Villa Rotonda di Castel Raniero, non a caso sempre dei Laderchi. Verso il 1830-40 la Villa Il Prato venne terminata da un altro architetto, non identificato, ma di scuola riconducibile a Pietro Tomba.
Se l’ambiente interno più notevole resta la sala centrale, ad ottagono (secondo una geometria tipica delle allegorie massoniche e più volte adottata dall’Antolini), che ancora conserva gli arredi originari, molto interessanti sono anche le altre stanze, con soffitti decorati, tutte sapientemente restaurate dalla famiglia Mammini.
Inoltre una saletta mostra sulle pareti alcune tempere di Romolo Liverani, con vedute scenografiche in parte realistiche faentine e in parte visionarie.
Ritrovo per tutti i partecipanti alla visita guidata alle ore 15.00, in bicicletta, presso la sede della Pro Loco (Voltone Molinella, 2). La visita è gratuita, ma è obbligatoria la prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla Pro Loco Faenza (tel. 0546 25231; e-mail: info@prolocofaenza.it ).