UN SAN GIOVANNINO PER TUTTI
La Pinacotecacomunale mette a disposizione degli appassionati d'arte un copia in ceramica del busto restaurato
La Pinacoteca comunale offre a tutti gli appassionati di opere d'arte la possibilità di acquisire una riproduzione del busto restaurato di San Giovannino conservato in Pinacoteca.
Per celebrare il restauro del busto, fatto a Firenze dall'Opificio delle Pietre dure, la Pinacoteca consente infatti a tutti gli interessati di prenotare una copia in ceramica (terracotta smaltata) della preziosa opera.
La copia è realizzata in edizione speciale numerata, utilizzando l'antico stampo della fabbrica Farina, attualmente visibile nella mostra dedicata al San Giovannino in Pinacoteca.
La realizzazione della ceramica è a cura dei laboratori di Pier Paolo Garavini e Laura Silvagni.
La copia di prova dell'edizione speciale numerata è visibile in Pinacoteca, negli orari di apertura (sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 18).
La prenotazione della copia in ceramica è possibile fino al 29 novembre prossimo presso gli uffici della Pinacoteca (info@pinacotecafaenza.it; tel. 0546 66079) o presso la Pro Loco Faenza (Voltone della Molinella 2 - tel. 0546 25231).
L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'Associazione Amici della ceramica e del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.
La consegna dell'opera in ceramica, corredata da una documentazione di commento storico-artistica, sarà fatta direttamente presso il laboratorio di Laura Silvagni (via S.Ippolito, 23/a), dietro il pagamento del rimborso spese (120 euro per ogni copia prenotata).
Il busto di San Giovannino, già appartenuto nel ?500 a fra Sabba da Castiglione e conservato presso la Commenda (S. Maria Maddalena) ovvero la "Magione", situata nel Borgo Durbecco a Faenza fino al 1871, è una delle opere più importanti della Pinacoteca comunale. Fra Sabba nei suoi ricordi, pubblicati nella versione definitiva a Venezia nel 1554 scrisse di questa opera: «adorno il mio picciolo studio di una testa di san Giovanni Battista, di età di anni cerca quattordici, di tutto tondo, di marmo di Carrara, bellissimo di mano di Donato, il quale in vero è tale che se altr'opera di sua mano non si trovasse, questa sola et una basterebbe a farlo al mondo eterno et immortale».
Un visitatore illustre come Dino Campana rimase affascinato da questa opera e la descrisse come «delicato busto di adolescente che sembra accogliere la luce gioconda dello spirito italiano».