UN CORSO PER MONITORARE LA QUALITÀ DELL'AMBIENTE
Prende il via giovedì prossimo presso la scuola di Persolino
Nell’ambito di un progetto interregionale finalizzato alla diffusione di metodiche di bioindicazione per tenere sotto controllo la qualita’ dell’ambiente, giovedì 1 marzo 2007, con inizio alle ore 14.30, presso l’Istituto professionale statale per l’agricoltura e l’ambiente di Persolino (via Firenze, 194) prenderà il via un corso di prima formazione sull’applicazione dell’Indice di biodiversita’ lichenica (Ibl).
Il biomonitoraggio permette di stimare gli effetti dell’inquinamento su esseri viventi attraverso misure di biodiversità, variazioni del loro assetto morfologico, fisiologico, genetico e misure di concentrazione delle sostanze accumulate (bioaccumulo).
Il metodo Ibl, nello specifico, permette di stimare, attraverso l’analisi dei licheni - organismi reattivi ai gas fitotossici (SO2, NOx,O3) presenti nell’aria – la deviazione da situazioni normali e di determinare lo scostamento in funzione del livello di alterazione ambientale.
A differenza dei monitoraggi di tipo chimico-fisico, che prevedono l’impiego di centraline molto costose e per questo non possono essere diffusi nel territorio, il metodo Ibl non richiede investimenti elevati e può essere applicato su area vasta. Il corso è stato preceduto da una indagine campione su sedici zone del Comune di Faenza (vedi allegate tabelle), che costituisce il punto di avvio per un monitoraggio sistematico prolungato nel tempo.
I promotori dell’iniziativa si prefiggono l’obiettivo di estendere l’indagine alle zone in prossimità delle scuole e per questo motivo il corso di formazione cerca di coinvolgere i docenti di materie scientifiche. I partecipanti al corso potranno poi approfondire le tecniche di rilevazione collaborando con gli esperti che, nel corso dell’anno, effettueranno i nuovi rilievi.
L’iniziativa si inserisce anche a supporto del progetto “Cruscotto della Sostenibilità” promosso dal Comune di Faenza e dal suo Centro di educazione ambientale Cea Faenza 21: la valutazione della qualità dell’ambiente tramite indicatori biologici è infatti una prospettiva concreta anche per il nostro territorio e per il monitoraggio dei suoi parametri ambientali.
Ecco i risultati ottenuti dal monitoraggio. Ricordo che il metodo usato è quello pubblicato nel Manuale dell’ANPA nel maggio 2001 e dal titolo “ IBL – Indice di Biodiversità Lichenica”, liberamente scaricabile da internet e semplificato per gli scopi di questo studio. Di seguito è riportata in tabella la situazione dell’aria nelle stazioni monitorate:
I valori di IBL ottenuti sono riferiti alla seguente tabella di riferimento di qualità dell’aria:
COLORI | IBL | CLASSI DI RIFERIMENTO |
0 | Alterazione molto alta (deserto lichenico) | |
1 – 10 | Alterazione alta | |
11 – 20 | Alterazione media | |
21 – 30 | Alterazione bassa / naturalità bassa | |
31 – 40 | Naturalità media | |
41 – 50 | Naturalità alta | |
> 50 | Naturalità molto alta |
Le prime sette stazioni (1-7) appartengono alla pianura a nord della Via Emilia.
Le altre nove (8-16) appartengono alla fascia collinare a sud della Via Emilia.
Possiamo dare uno sguardo complessivo alla situazione attraverso l’istogramma seguente:
Come si può notare dal grafico, la qualità dell’aria nel territorio faentino è abbastanza buona, fatta eccezione per alcune stazioni che, pur essendo lontane dai centri abitati, mostrano valori simili a quelli riscontrabili al centro di una città (in giallo nell’istogramma). Le stazioni con qualità dell’aria peggiore sono San Pier Laguna, Celle e Villa Rotonda. Per quanto riguarda la stazione di San Pier Laguna, la classe di alterazione bassa della qualità dell’aria può essere dovuta alla presenza dell’Autostrada A14 (tratto Bologna-Ravenna) che si snoda nelle vicinanze; la stessa influenza negativa non si ha nella stazione di Pieve di Corleto, benché anch’essa sia situata tra l’autostrada e la Via Emilia. Il motivo di questa differenza va ricercato nella eventuale presenza di fabbriche che emettono sostanze fitotossiche o nella presenza di campi coltivati con agricoltura intensiva, che utilizzano anticrittogamici contro i funghi patogeni, a cui anche i licheni sono estremamente sensibili. Lo stesso discorso vale per la stazione di Celle, che pur essendo vicina alla Via Emilia quanto la stazione di San Biagio, mostra valori di IBL inferiori di una classe di qualità. Abbastanza chiara è la situazione nella stazione di Villa Rotonda, che presenta valori di naturalità bassa probabilmente perché si trova molto vicina a via Firenze (S.S. n. 302 per Firenze) ed è un ristorante abbastanza frequentato; di conseguenza l’aria risente di due fattori di alterazione, il traffico veicolare proveniente dalla statale tutti i giorni della settimana e quello locale del ristorante, nel cui parcheggio è stato effettuato il monitoraggio. Ancora una volta è stato identificato nel traffico veicolare il principale responsabile dell’alterazione dell’aria, benché la sua qualità sia piuttosto buona e molto migliore qui rispetto ad altre situazioni preoccupanti presenti altrove.