TRE GRANDI EVENTI IN PINACOTECA
Un fine settimana ricco di appuntamenti per il prestigioso istituto culturale faentino.
Oltre alla mostra sulla natura morta che si inaugura il 9 giugno, va segnalato anche il ritorno delle opere di Marco Palmezzano e il restauro del San Francesco in preghiera
“Pittura di natura morta del XVII e XVIII secolo nelle collezioni della Pinacoteca Comunale di Faenza” è il titolo della mostra che si inaugura venerdì 9 giugno, alle ore 17.30, presso la sala mostre della Pinacoteca comunale (via S. Maria dell’Angelo 9). La mostra rientra nel programma che, all’inizio di questa legislatura, l’assessorato alla Cultura ha elaborato al fine di valorizzare le collezioni della Pinacoteca comunale temporaneamente non ancora esposte in maniera permanente.
Fra i fondi più importanti spiccano, appunto, i dipinti di “natura morta”, cronologicamente scalati dal XVII al XIX secolo, che offrono molteplici ed intriganti spunti per una riflessione su questo genere pittorico e sulla storia della Pinacoteca che le conserva. Già dalla riapertura al pubblico delle sale, avvenuta nel mese di marzo 2005, alcuni quadri di questo genere sono stati esposti in permanenza nella saletta che in precedenza li ospitava; in questa occasione invece tutti i dipinti saranno riuniti nelle due sale adibite a mostre, consentendo così una visione globale di tutte le opere dei singoli artisti, talvolta, in passato, separati in sedi diverse.
Altri, e di pari valore, sono stati, nel frattempo sottoposti a manutenzione periodica e, in caso, a un vero e proprio restauro: si tratta della Grande macelleriadi Felice Boselli (1650-1732), capolavoro indiscusso di questo specialista piacentino che, però, verrà esposto pochi giorni dopo l’inaugurazione per consentire il perfezionamento delle operazioni di ripristino. Le opere già esposte, otto in tutto, sono attribuite, oltre che a Boselli, a Carlo Magini (1720-1806), Arcangelo Resani (1670-1740) e Nicola Levoli (1728-1801) pittori di area geografica emiliano-romagnola e marchigiana, assieme alle preziose tele dei napoletani Giuseppe Recco (1634-1695) e Giovanni Battista Ruoppolo (1629-1693) e di un veneto dell’ambito di Francesco Guardi.
I quadri di “natura morta” sono rari nei musei di città di medie dimensioni come Faenza. Il fondo della nostra Pinacoteca è da ricondurre alla passione e all’acume di alcuni collezionisti faentini che raccolsero, pioneristicamente, queste opere (Luigi Zauli Naldi, Giacomo Pozzi e Michele Bosi), fidandosi del proprio gusto e superando la scarsa considerazione che una volta la critica accademica concedeva a questo genere pittorico. Successivamente, dando prova di grande generosità e amore per la propria città, le donarono alla Pinacoteca.
La rassegna resterà aperta al pubblico fino a domenica 1 ottobre, negli orari di apertura della Pinacoteca (sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 19).
Dal 9 giugno, accanto all’inaugurazione della mostra sulla natura morta, verranno rese nuovamente visibili al pubblico le opere di Marco Palmezzano (1459-1539) nelle collezioni della Pinacoteca Comunale di Faenza. Quattro di queste sono state riconsegnate da poche settimane, al termine della grande mostra sul pittore ospitata a Forlì dal 4 dicembre 2005 al 14 maggio scorso. Le opere sono raccolte nella saletta che, dall’inaugurazione al pubblico della Pinacoteca, ha ospitato le otto nature morte esposte in permanenza. Le quattro tavole rappresentano, nell’ordine, “San Girolamo”, “Sant’Agostino”, “Tobiolo e l’Arcangelo Raffaele” e “Sant’Ambrogio”: si tratta, con tutta evidenza, di frammenti di uno o due polittici smembrati molto tempo fa e pervenuti alla Pinacoteca a seguito delle soppressioni conventuali del periodo napoleonico. Databili al primo decennio del Cinquecento, appartengono alla stagione più felice e creativa dell’artista, il protagonista del Rinascimento in Romagna.
Completa il gruppo una quinta tavola che raffigura “Cristo portacroce”, tema più volte trattato da Palmezzano.
Oltre all’inaugurazione della mostra sulla natura morta e alla riesposizione delle opere di Marco Palmezzano, la Pinacoteca presenterà un momento di approfondimento su un dipinto rimasto, per molto tempo, nell’ombra. Si tratta di un bel dipinto su tela che rappresenta “San Francesco in preghiera davanti al crocifisso”, tradizionalmente attribuito alla pittrice bolognese Elisabetta Sirani (1638-1665).
Il quadro, difficilmente leggibile a causa delle condizioni di offuscamento della superficie dipinta, è stato sottoposto ad un accurato restauro da parte del prof. Valerio Contoli, che ha riportato l’opera al giusto grado di comprensione.
Il restauro è stato voluto e offerto dal Lioness Club di Faenza che continua, in questo modo, una tradizione di generosità, nei riguardi della Pinacoteca, avviata dal 1999.