TORNEI DELLE BANDIERE: MATTATORE IL RIONE BIANCO. AL ROSSO LA GARA A COPPIE
55° Niballo – Palio di Faenza TORNEI DELLE BANDIERE: MATTATORE IL RIONE BIANCO. AL ROSSO LA GARA A COPPIE
La più spettacolare delle sfide tra gli sbandieratori, la gara della bandiere a coppie, svoltasi ieri sera, domenica 19 giugno, è stata vinta dal rione Rosso, con Denis Bucci e Andrea Dall’Osso (punti 22,59), alla terza vittoria consecutiva, i quali hanno preceduto di un centesimo appena la coppia del rione Bianco, composta da Luca Menghi e Lorenzo Rava (22,58). Dopo di loro, nell’ordine, i rioni Giallo (18,32), Verde (14,87) e Nero (14,64). Il Rosso si è altresì aggiudicato il 2° Trofeo “Luciano Bugli”, assegnato al rione con il miglior risultato, conseguito sommando i punti della “coppia della botte” e di quella “under 21”. La sfida si è disputata in piazza del Popolo, dove si è svolta anche la cerimonia del giuramento dei cavalieri del 55° Niballo - Palio di Faenza, in programma domenica prossima 26 giugno (ore 19.00) allo stadio “Bruno Neri”.
Nella precedente serata di sabato 18 giugno si sono invece svolte le altre otto gare delle bandiere, sette delle quali sono state ospitate per la prima volta al PalaMokador, a causa del forte vento che soffiava in piazza del Popolo ed ha reso praticamente impossibili le esibizioni all’aperto degli alfieri. Le sfide 2011 hanno registrato il successo dei rioni Bianco, Rosso e Nero. Il vero mattatore è stato il rione del Borgo, che ha vinto ben cinque specialità: il singolo under 21 (l’unica esibizione disputata in piazza del Popolo), con Eugenio Leonardi, il tamburino under 21 (Marco Liverani), la grande squadra (14 elementi), i musici e le coreografie (Trofeo “Enzo Fabbri”). Il Bianco ha vinto altresì la combinata (Trofeo “Valerio Bezzi”). Il rione di Porta Imolese ha conquistato il primo posto nel singolo, con Denis Bucci (vincitore anche nel 2008 e nel 2010), e nella piccola squadra (6 elementi); il Nero, infine, ha vinto il titolo nella specialità della coppia under 21, con Paolo Emiliani e Rodrigo Ceroni.