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Sanità, servizi a misura delle necessità delle famiglie

27 Marzo 2014

L’incontro pubblico organizzato dai consigli di Quartiere nella serata del 13 marzo scorso ha evidenziato la necessità che la difficile “sfida” proposta dalla Direzione dell’Azienda sanitaria ravennate del riordino dei servizi ospedalieri in un territorio non ancora pronto trovi fin da subito una concreta risposta.

“L’ospedale inizierà al più presto” – affermano in una nota congiunta i comitati dei cinque Quartieri - “la sua trasformazione in "Ospedale a rete" organizzato per piattaforme per intensità di cura, in sinergia con quelli di Lugo e Ravenna, e questo passaggio prevede per Faenza un taglio di 51 posti letto. Diventa quindi fondamentale la realizzazione di nuovi servizi sanitari da collocare e proporre per il territorio che dovrà sostenere tutto il carico assistenziale al di fuori dell’ospedale.

Ciò dipenderà dal lavoro di concertazione e condivisione che l’Azienda sanitaria della Romagna saprà realizzare, coinvolgendo la città, i suoi quartieri, i medici di Medicina generale, i Servizi sociali e l’ASP territoriale, in un percorso di rassicurazione, ma soprattutto di concreta predisposizione di servizi sanitari e socio-sanitari vicini alle persone e posizionati sui territori a tutela della salute dei cittadini”.

“Apprezziamo in questo senso – continua la nota dei Quartieri – “la disponibilità del Sindaco per la costituzione di un tavolo permanente locale. Riteniamo che quello delle Case della Salute sia un progetto da sostenere perché possono essere la risposta a un bisogno di salute quale quello che si sta delineando attualmente. Il forte timore è che i tempi per la realizzazione della prima CdS nel territorio faentino siano più lunghi di quelli prospettati dall’Asl. E’ importante invece che siano contenuti il più possibile e soprattutto allineati alla riorganizzazione complessiva del sistema ospedaliero, senza lasciare vuoti o creare disservizi alle persone e alle famiglie.

Sarà necessario pertanto definire fin da subito quanto occorrerà per integrare il sistema in essere fino alla realizzazione della Casa della Salute: potenziamento delle cure domiciliari, qualificazione degli interventi di accompagnamento socio-sanitario di persone con problemi di salute mentale, anche con nuove soluzioni residenziali o semiresidenziali, creazione di un nucleo qualificato di 7-8 posti letto post-dimissioni ospedaliere per accogliere in maniera appropriata le persone anziane dimesse dall’Ospedale e che non possono essere seguite in maniera adeguata al proprio domicilio, interventi di aiuto, sostegno a una rete familiare debole, percorsi facilitati per visite specialistiche di persone non autosufficienti (anziani e disabili), completamento della ricettività sanitaria di Villa Agnesina per cure palliative da riservare a malati particolari.

Sarà inoltre importante assicurare la territorialità, la qualità e la prossimità dei servizi medico-sanitari di base e specialistici, per cui si possono prevedere due Case della Salute e il consolidamento dei servizi medico-sanitari nel quartiere Borgo in modo da ridurre il bacino di riferimento ed essere più vicini alle persone. In breve, pensiamo che debba migliorare la qualità dei servizi sanitari che presidiano le necessità fondamentali delle famiglie che non vanno lasciate sole”.

“La "sfida" lanciata riguarda non solo” – conclude il documento – “le grandi riorganizzazioni da realizzare per migliorare la qualità dei servizi ospedalieri e territoriali, ma la salvaguardia del diritto alla salute di tutti i cittadini, resa possibile soprattutto dal mantenimento di un qualificato e rinnovato Sistema sanitario regionale che, non dobbiamo dimenticare, è uno dei migliori del nostro Paese”.