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SULLE ORME DI GARIBALDI E ANITA

05 Ottobre 2011
SULLE ORME DI GARIBALDI E ANITA

Si inserisce nelle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia il prossimo appuntamento delle visite guidate d’autunno della Pro Loco Faenza.

Sabato 8 ottobre è programmato infatti un itinerario (in pullman) sui principali luoghi che videro, nell’agosto 1849, il passaggio di Giuseppe Garibaldi nel territorio ravennate, quando, caduta la Repubblica Romana, il generale aveva prima guidato un’epica ritirata fino a San Marino (dove era stata ufficialmente sciolta la legione di quasi 4 mila uomini) e poi con poche centinaia di volontari si era imbarcato a Cesenatico.

Intercettati dalla flotta austriaca i garibaldini erano stati fatti in parte prigionieri e in parte erano riusciti a sbarcare rocambolescamente sul litorale comacchiese (in un luogo oggi corrispondente al Lido delle Nazioni e non lontano, appunto, da Porto Garibaldi), dopodiché, per ordine di Garibaldi stesso, si erano dispersi. Il generale rimase con Anita (incinta al sesto mese e febbricitante, ormai incapace di reggersi in piedi) e con un unico compagno, il capitano Leggero che poi lo seguirà durante tutta la cosiddetta “trafila” o “salvamento di Garibaldi” attraverso la pianura ravennate e forlivese e poi sull’Appennino.

La visita della Pro Loco di sabato prossimo, non potendo seguire tutte le tappe della complessa fuga di Garibaldi, partirà dalla Fattoria Guiccioli di Mandriole che è certamente la più importante o comunque la più toccante di queste, essendo il luogo dove Anita morì. Aperta al pubblico come una casa-museo, essa conserva al piano terra alcune testimonianze documentarie della “trafila” e al piano superiore il letto di morte della moglie di Garibaldi. Ci si sposterà poi alla Landa della Pastorara ove sorge il cippo eretto dal Comune di Ravenna sulla duna sabbiosa dove la donna fu sepolta clandestinamente e trovata sei giorni dopo.

Si proseguirà poi sulla parte meridionale delle Valli di Comacchio, sull’argine che vide la successiva fuga di Garibaldi e di capitan Leggero assistiti da patrioti comacchiesi e ravennati. Ultima tappa il Capanno del Pontaccio sulla Pialassa Baiona, ormai alle porte di Ravenna, dove Garibaldi trovò rifugio il 6 agosto dopo aver attraversato valli e pinete, sempre inseguito dalla polizia austriaca e pontificia.

Gran parte dei luoghi, oltre al fascino storico-evocativo, presenta un notevole interesse ambientale.

Sono previsti brevi tratti a piedi (lo stesso Capanno di Garibaldi è su una specie di isoletta raggiungibile solo con sentiero), per cui si consigliano scarpe basse e comode.

Partenza in pullman alle ore 14.30 da piazzale Pancrazi. Il rientro è previsto in serata, alle ore 19.00 circa.

La quota di partecipazione è di 7,50 euro (da versare a momento dell’iscrizione).

Per informazioni e prenotazioni: Pro Loco Faenza (Voltone Molinella, 2  – tel. 0546 25231; e-mail: info@prolocofaenza.it ).