SABATO 9 OTTOBRE IL COMUNE DI TERAMO INTITOLA UNA VIA DELLA CITTÀ AL FAENTINO POTITO RANDI
Domani, sabato 9 ottobre, alle ore 11.00, il Comune di Teramo intitola una via della città, realizzata nell’area della stazione ferroviaria, al faentino Potito Randi, nell’ambito delle manifestazioni celebrative del centenario della nascita (1999-2009), a lui dedicate quale maggiore artefice dello sviluppo industriale della provincia di Teramo. Randi nasce a Faenza il 26 luglio 1909 e compie gli studi superiori in quello che è oggi l’istituto “Gaetano Ballardini”. Si diploma col massimo dei voti, quindi prosegue gli studi in Germania, dove scopre nuove tecniche, visitando poi altri paesi europei, nei quali acquisisce quegli aggiornamenti professionali, che mette in pratica nel ‘43 quando si trasferisce in Abruzzo, dopo aver rilevato la società Simac di Castelli per trasformarla nell’industria ceramica Spica. A Castelli viene eletto sindaco nel ‘51 (lo sarà fino al ’60) e presiede la Scuola d’Arte della città (dal ‘52 al ’73); nel ’54, questa volta a Teramo, fonda il secondo stabilimento della Spica, presiede l’Unione industriali provinciale (dal ’56 al ‘62), quindi rileva e fonda altre imprese, sia nel settore ceramico (Policeramica Grono, in Svizzera), che nei comparti sanitario (Spea), editoriale (Edigrafital) e marittimo (Portoverde, a Misano Adriatico). Per la poliedrica imprenditorialità, ma anche per le opere sociali realizzate, riceve molti riconoscimenti; mantiene altresì rapporti stabili con la città natale (Istituto Ballardini, Mic, Giornata del Faentino lontano).
Per tale occasione, il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi ha scritto al suo omologo di Teramo Maurizio Brucchi, per ringraziarlo dell’intitolazione di una via a Potito Randi, che, se ne “onora la memoria e l’opera a favore della Comunità di Teramo, dell’Abruzzo e dell’Italia, onora anche la comunità di Faenza.” “L’attività di imprenditore, promotore culturale ed amministratore pubblico svolta da Potito Randi – sottolinea Malpezzi – costitusce un grande patrimonio di valori e di opere per tutti, oltre che un positivo esempio per le giovani generazioni.”