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ROMA DEDICA UNA MOSTRA ALLO SCULTORE FAENTINO ERCOLE DREI

20 Maggio 2011
ROMA DEDICA UNA MOSTRA ALLO SCULTORE FAENTINO ERCOLE DREI

La città di Roma rende omaggio all’artista faentino Ercole Drei con una grande mostra, dal titolo “Ercole Drei. Scultore a Roma”, inaugurata nei giorni scorsi e ospitata fino al 25 settembre prossimo nei locali del Museo Pietro Canonica, a Villa Borghese.

L’esposizione, a cura di Bianca Maria Santese e Giovanna Caterina de Feo, organizzata da Zetema Progetto Cultura, ideata dall’associazione Amici di Villa Strohl-Fern, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, in collaborazione con la Sovraintendenza ai Beni Culturali.

Ercole Drei (Faenza 1886 – Roma 1973), che ricordiamo ha realizzato fra l’altro il monumento ai caduti di Granarolo Faentino, è stato scultore, pittore e disegnatore sensibilissimo. Artista capace di esprimere con la medesima intensità il proprio temperamento sia nelle grandi opere eseguite per la committenza pubblica - alla città di Roma ha lasciato alcune delle sue opere più note – sia nelle piccole sculture, apprezzate da amatori d’arte e destinate all’uso privato.

Del primo periodo, ancora legato al Simbolismo e al clima tardo Liberty respirato nella natia Faenza, sono esposti a Villa Borghese la statuetta in bronzo Estasi d’amore, il Ritratto di amica e la Danzatrice con il cerchio, tutte opere databili all’incirca al 1913. Troviamo poi Titti, un bronzo del 1921, Saffo (1930), il bozzetto della statua in marmo omonima che oggi si trova a Forest Lawn, Los Angeles (USA), e opere degli anni Cinquanta, quando Drei prosegue la propria indagine sul nudo femminile: Vanità (1954), Diana Cacciatrice (1955), La Poesia (1955), Il Passo di danza (1958) e il secondo bozzetto de La Primavera (1966).

Non mancano inoltre le testimonianze dell’interesse dello scultore per le arti decorative con i bronzi Coppa con le rondini (1921-25) e Coppa con figura alata (1930), interesse espresso anche nella ceramica e, nella mostra romana, rappresentato dal Ratto di Europa, realizzata dal ceramista faentino Anselmo Bucci.

Oltre a queste sculture vengono proposti alcuni dipinti scelti tra quelli più noti e sedici disegni realizzati a matita o a carboncino dai primi del Novecento agli anni Cinquanta, nei quali l’artista indaga il nudo maschile e femminile, e un video dove si possono apprezzare e identificare le sculture realizzate per la città di Roma.