ROMA DEDICA UNA MOSTRA ALLO SCULTORE FAENTINO ERCOLE DREI
La città di Roma rende omaggio all’artista faentino Ercole Drei con una grande mostra, dal titolo “Ercole Drei. Scultore a Roma”, inaugurata nei giorni scorsi e ospitata fino al 25 settembre prossimo nei locali del Museo Pietro Canonica, a Villa Borghese.
L’esposizione, a cura di Bianca Maria Santese e Giovanna Caterina de Feo, organizzata da Zetema Progetto Cultura, ideata dall’associazione Amici di Villa Strohl-Fern, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, in collaborazione con la Sovraintendenza ai Beni Culturali.
Ercole Drei (Faenza 1886 – Roma 1973), che ricordiamo ha realizzato fra l’altro il monumento ai caduti di Granarolo Faentino, è stato scultore, pittore e disegnatore sensibilissimo. Artista capace di esprimere con la medesima intensità il proprio temperamento sia nelle grandi opere eseguite per la committenza pubblica - alla città di Roma ha lasciato alcune delle sue opere più note – sia nelle piccole sculture, apprezzate da amatori d’arte e destinate all’uso privato.
Del primo periodo, ancora legato al Simbolismo e al clima tardo Liberty respirato nella natia Faenza, sono esposti a Villa Borghese la statuetta in bronzo Estasi d’amore, il Ritratto di amica e la Danzatrice con il cerchio, tutte opere databili all’incirca al 1913. Troviamo poi Titti, un bronzo del 1921, Saffo (1930), il bozzetto della statua in marmo omonima che oggi si trova a Forest Lawn, Los Angeles (USA), e opere degli anni Cinquanta, quando Drei prosegue la propria indagine sul nudo femminile: Vanità (1954), Diana Cacciatrice (1955), La Poesia (1955), Il Passo di danza (1958) e il secondo bozzetto de La Primavera (1966).
Non mancano inoltre le testimonianze dell’interesse dello scultore per le arti decorative con i bronzi Coppa con le rondini (1921-25) e Coppa con figura alata (1930), interesse espresso anche nella ceramica e, nella mostra romana, rappresentato dal Ratto di Europa, realizzata dal ceramista faentino Anselmo Bucci.
Oltre a queste sculture vengono proposti alcuni dipinti scelti tra quelli più noti e sedici disegni realizzati a matita o a carboncino dai primi del Novecento agli anni Cinquanta, nei quali l’artista indaga il nudo maschile e femminile, e un video dove si possono apprezzare e identificare le sculture realizzate per la città di Roma.