Prorogata al 30 giugno la mostra su Domenico Rambelli
E’ stata prorogata al 30 giugno 2013 la mostra dedicata allo scultore faentino Domenico Rambelli, uno dei più grandi artisti del Novecento, allestita nei locali al primo piano della Biblioteca comunale manfrediana.
La mostra, a cura di Giorgio Cicognani, conservatore dei fondi antichi delle Biblioteca, doveva chiudersi il 30 aprile scorso, ma il grande interesse suscitato e le numerose richieste pervenute hanno spinto la Biblioteca a prolungare l’esposizione fino al 30 giugno.
In questo modo sarà anche data l’opportunità ai tanti faentini lontani che saranno in città a fine giugno, in occasione della festa di S.Pietro, di poter visitare la mostra con una visita guidata organizzata appositamente per loro.
A partire dal 10 maggio sarà inoltre effettuata una piccola rotazione del materiale esposto.
La mostra presenta piccoli disegni e studi inediti provenienti dalla donazione del maestro Ino Savini, che nel 1985 lasciò alla Biblioteca comunale manfrediana un gran numero di schizzi e pagine sciolte di taccuini di Rambelli, morto a Roma nel 1972.
Questa donazione, confluita nel gabinetto disegni e stampe, ha arricchito la già molteplice produzione artistica dello scultore presente in Biblioteca e da lui stesso lasciata alla nostra città nel corso di svariate visite all’amico prof. Piero Zama, allora direttore dell’Istituto. I disegni del Rambelli, molti dei quali inediti, sono stati eseguiti con tecniche diverse: matita, carboncino, penna, pastello, una produzione vastissima che comprende alcuni lavori giovanili con tematiche non troppo spesso riprese come il paesaggio, per arrivare alle riuscite caricature e agli studi per le grandi sculture.
La mostra è visitabile nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.30, il sabato dalle 9.00 alle 13.00.
Domenico Rambelli nacque a Faenza il 21 febbraio 1886. Frequentò la locale scuola di arti e mestieri diretta dal pittore Antonio Berti. Nella scuola incontrò Domenico Baccarini (1883-1907) attorno al quale si costituì il famoso “cenacolo degli amici”, dove si discuteva d’arte e di mostre nazionali.
L’influenza di Baccarini su Rambelli si manifesta nelle sue prime sculture. Frequentò inoltre a Firenze la scuola libera del nudo. Nel 1905 espone per la prima volta a Roma e nel 1907 alla biennale di Venezia con un busto in bronzo. Dopo una breve esperienza a Parigi e a Firenze, torna a Faenza dove rimane per oltre un trentennio. Nel 1927 realizza il bellissimo monumento ai caduti di Viareggio, nel 1928 esegue il monumento ai caduti di Brisighella (il Fante che dorme), nel 1936 il grande monumento a Francesco Baracca a Lugo di Romagna.
Nel 1939 vince il primo premio nazionale per la scultura alla III^ Quadriennale romana.
Nel 1945 si trasferisce a Roma per insegnare all’Accademia di Belle Arti. Nel 1951 gli viene affidato l’incarico per la decorazione della Cappella di S.Francesco d’Assisi nella Basilica di S.Eugenio a Roma. Nel 1955 progetta la tomba del musicista Francesco Balilla Pratella nel cimitero di Lugo e, due anni dopo, quella di Giuseppe Donati a Faenza.
Nel 1958 vince il premio per la scultura al Premio dei Romagnoli a San Marino. Viene poi nominato accademico nazionale di S.Luca.
Trascorre i suoi ultimi anni a Roma, dove muore il 1° settembre del 1972, dopo aver appena finito di modellare una grande statua di Alfredo Oriani destinata a Faenza.