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Pro Loco, doppio appuntamento con Adolfo Wildt

20 Marzo 2012

Secondo itinerario - sabato 24 marzo – del calendario delle visite guidate primaverili della Pro Loco Faenza.

Due le visite proposte sabato prossimo per ammirare le mostre che Faenza e Forlì dedicano in questo periodo al grande scultore del primo Novecento Adolfo Wildt (Milano, 1868-1931).

Si parte al mattino con la visita alla mostra «La scultura ceramica all’epoca di Adolfo Wildt», ospitata al Museo internazionale delle Ceramiche di Faenza (ritrovo dei partecipanti alle ore 10.30 all’ingresso del museo, in viale Baccarini 19).

L’esposizione allestita al Mic è un percorso tematico che presenta opere in prestito da privati oppure di proprietà dell’istituto stesso, ma normalmente custodite in deposito.

Queste opere sono state affiancate ad altre già esposte in permanenza, creando un itinerario che offre un’approfondita panoramica della cultura artistica dei due primi decenni del Novecento, quelli della miglior stagione creativa di Wildt.

Si tratta di ceramiche di autori contemporanei a Wildt e che in qualche caso lo conobbero direttamente: Galileo Chini, Achille Calzi, Domenico Baccarini, Francesco Nonni, Duilio Cambellotti, Arturo Martini, Ercole Drei, Domenico Rambelli (di quest’ultimo è esposta anche una lettera indirizzata a Wildt e due sculture in terracotta del tutto inedite), Pietro Melandri, Anselmo Bucci e Giò Ponti. Inoltre è stata ampliata la bacheca dedicata alla ceramica futurista con opere notevoli di Giacomo Balla, Riccardo Gatti e Tullio d’Albissola. Infine sono state realizzate due piccole ma straordinarie sezioni su Fausto Melotti e Lucio Fontana, i due discepoli di Wildt che in seguito sono diventati fra i maggiori artisti di tutto il secolo.

Nel pomeriggio, invece, trasferimento (con mezzi propri) a Forlì, per vedere la mostra “Wildt. L’anima e le forme tra Michelangelo e Klimt”, ospitata ai Musei di San Domenico.

La rassegna espone ben 250 opere, poiché alle 190 di Wildt si aggiungono 60 capolavori di confronto, selezionati dai curatori fra i presumibili modelli, da Michelangelo a Klimt, cui l’artista si ispirò.

Wildt è fra gli autori più originali di tutti i tempi, anticonformista e non inquadrabile in precise correnti. Geniale in vita ma dimenticato dopo la morte, Wildt è stato riscoperto in anni relativamente recenti e la mostra forlivese, oltre che ricca e molto documentata, è storicamente assai pertinente perché la Pinacoteca locale conserva fin dal 1931 un eccezionale nucleo di sette sculture wildtiane, in marmo e in bronzo.

Per la visita a Forlì i posti sono limitati e la prenotazione è pertanto obbligatoria (quota partecipazione 10 euro, 8 per i soci Pro Loco). Sono previsti due turni di visite: il primo alle 14.30, il secondo alle 16.30.

Ritrovo presso l’ingresso dei Musei di San Domenico (piazza Guido da Montefeltro).

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla Pro Loco Faenza (Voltone Molinella, 2 – tel. 0546 25231; e-mail: info@prolocofaenza.it ).