PER UNA GESTIONE ETICA DEI FONDI DI TESORERIA
Continua su due fronti l’impegno dell’Amministrazione comunale di Faenza per monitorare l’impiego dei propri depositi in tesoreria.
Il primo riguarda una gara per il reimpiego delle liquidità di tesoreria, tramite i cosiddetti “pronti contro termine” per il secondo semestre 2011. La normativa, infatti, permette agli enti locali di reimpiegare le somme depositate nei conti correnti di tesoreria tramite tali appositi strumenti finanziari, che consentono di raggiungere tassi attivi più elevati con la garanzia di un completo ritorno del capitale investito. La gara bandita dal Comune di Faenza ed aggiudicata alla Banca Monte dei Paschi di Siena non valuta soltanto il tasso più alto di reinvestimento, ma contiene anche una clausola “etica”, che attri-buisce punteggi positivi alle banche non coinvolte in esportazione, importazione e transito d’armi. La fonte utilizzata è la relazione annuale presentata in Senato dal Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi della Legge 185/90.
Il secondo fronte riguarda invece il controllo dell’impiego dei fondi di tesoreria: il contratto obbliga la banca tesoriera a non far confluire tali fondi nel “canale della produzione e commercio degli armamenti e in attività gravemente lesive della salute, dell’ambiente, della tutela dei minori e dell’infanzia, o fondate sulla repressione delle libertà civili”. Il tesoriere è tenuto pertanto, “con cadenza annuale, a presentare una relazione esplicativa delle modalità di assolvimento della obbligazione suddetta”. Nelle scorse settimane il tesoriere Unicredit ha presentato la relazione esplicativa 2010, con la quale comunica e conferma che il servizio è stato svolto secondo le direttive etiche contenute nel contratto di tesoreria.
Da ultimo, sempre in tema di finanza responsabile, va ricordata la partecipazione del Comune manfredo a Banca Etica, che risale al lontano 1997 e prosegue ancora oggi.