Open data nelle pubbliche amministrazioni: un appuntamento per conoscerli
Si terrà domani - giovedì 27 settembre 2012 - dalle ore 15.00 alle 19.30, nella sala del consiglio comunale di Palazzo Manfredi (piazza del Popolo, 31) il convegno “Open data in Romagna si può fare!!”, organizzato dal Comune di Faenza in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e l’associazione Imolug (Imola & Faenza Linus User Group).
L’incontro, che sarà introdotto dal sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi e dall’assessore al bilancio Claudia Zivieri, vedrà gli interventi di Massimo Fustini e Dimitri Tartari, funzionari della Regione Emilia Romagna, Fabio Vitali, docente del dipartimento di Informatica dell’Università di Bologna e membro di Open Bologna, e Dario Bottazzi dei Laboratori Guglielmo Marconi spa.
Obiettivo dell’incontro è quello di far conoscere l’opportunità e il valore di intraprendere un percorso di apertura del patrimonio informativo da parte delle pubbliche amministrazioni, mettendo nero su bianco i limiti e le difficoltà che tale processo incontra nelle sue fasi operative.
Nel corso del pomeriggio è anche previsto un laboratorio formativo, rivolto prioritariamente alle amministrazioni pubbliche romagnole, ma aperto a tutti gli interessati a questi temi. Al termine del laboratorio (alle 18.30) seguirà una sessione di dibattito pubblico.
Gli open data sono dati liberamente accessibili a tutti, senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione.
In sintesi, i dati devono essere indicizzati dai motori di ricerca, devono essere disponibili in un formato aperto, standardizzato e leggibile da un’applicazione informatica per facilitare la loro consultazione e incentivare il loro riutilizzo anche in modo creativo e devono essere rilasciati attraverso licenze libere che non ne impediscano la diffusione e il riutilizzo da parte di tutti i soggetti interessati.
I primi open data del comune di Faenza sono stati rilasciati, dopo l’approvazione unanime del Consiglio comunale, a luglio 2011, e gli utenti sembrano apprezzare questa azione di trasparenza, considerato che sono stati circa 3 mila e 500 gli accessi, in poco più di un anno, alle pagine del sito istituzionale dedicate ai dati aperti.