Nott de Bisò, già pronti i nuovi gotti
Mentre la macchina organizzativa rionale e comunale sta definendo, insieme a RadioRcb, gli ultimi dettagli del programma della Nott de Bisò, la tradizionale manifestazione che si tiene ogni anno il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, in piazza del Popolo, sono già pronti i gotti per l’edizione di quest’anno.
I servizi completi (sei bicchieri, con gli stemmi dei cinque Rioni più quello comunale, e la brocca) della nuova serie dei gotti sono esposti, e anche in vendita, nelle cinque sedi rionali.
I servizi si possono inoltre ammirare nelle vetrine di molti negozi della città.
Per celebrare il cinquantennale della Nott del Bisò quest’anno è stato anche realizzato un coperchio per i gotti, in tiratura numerata, nello stile scelto per la manifestazione reinterpretato in maniera personale dai ceramisti rionali.
Inoltre, da sabato 6 dicembre prossimo fino a giovedì 1 gennaio 2015, presso il centro commerciale La Filanda, in via della Costituzione, sarà ospitata un’esposizione dei gotti e dei boccali prodotti in questi primi 50 anni della Nott de Bisò.
La mostra è visitabile negli orari di apertura al pubblico del centro commerciale (tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.30). Dal 4 al 6 gennaio la stessa mostra sarà poi allestita alla Galleria comunale d’Arte ( nel Voltone della Molinella).
Il singolo gotto, la brocca e il coperchio per i gotti si potranno acquistare solamente durante la Nott de Bisò, il 5 gennaio 2015, negli stand rionali in piazza del Popolo.
I prezzi sono i seguenti: il servizio completo (brocca e sei gotti) costa 110 euro; la brocca 50 euro; il singolo gotto 12 euro; lo speciale coperchio 10 euro; coperchio e gotto insieme 18 euro.
La decorazione scelta per i gotti 2015 dal Comitato Palio, con la collaborazione del Museo internazionale delle ceramiche di Faenza e del ceramista Luciano Sangiorgi, è quella della “peonia”.
La “peonia” - “doppio tulipano” secondo il Ballardini, detta anche “fior di loto” o “ninfea” - è una tematica decorativa “a gran fuoco”, che si caratterizza per la presenza di un ampio fiore centrale, di chiara impronta orientale, accompagnato da motivi complementari, come le fasce a graticcio, analogamente ispirati agli ornati delle porcellane estremo-orientali.
Questo motivo è adottato dalla Fabbrica Ferniani nel secondo Settecento, ma trova impiego anche presso altre manifattura italiane (Rubati a Milano e Antonibon a Nove).
Per l’evidente ispirazione orientale tale tematica rientra tra le “cineserie”, di gran voga nel corso del Settecento, dettate dall’apprezzamento per le pregiate porcellane cinesi e giapponesi.
Questa decorazione, di indiscutibile eleganza e finezza esecutiva, gode di una certa fortuna produttiva presso la Fabbrica Ferniani, sebbene lo si trovi attestato su un numero contenuto di fogge: per le forme aperte i piatti e i vassoi a bordo liscio o sagomato; per le forme chiuse la classica zuppiera e caffettiera, oltre a forme più insolite come il vaso a balaustro con doppi manici.
Dopo il 1777 tra i motivi decorativi “a piccolo fuoco” della Fabbrica Ferniani viene annoverata la “peonia su fondo scuro”, con connotati ben diversi però rispetto alla tematica “a gran fuoco”, declinati su fogge di gusto già neoclassico.