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NELLA CAMPAGNA FAENTINA FINO ALLA PIEVE DI SARNA

12 Ottobre 2011
NELLA CAMPAGNA FAENTINA FINO ALLA PIEVE DI SARNA

Il prossimo appuntamento con le visite guidate autunnali della Pro Loco - sabato 15 ottobre – è a Sarna, luogo di attrattive naturali e culturali.

Nei dintorni di Sarna ci sono ville tra le più importanti e belle del territorio faentino, sia per l’architettura, sia per i parchi che le circondano, in molti casi ben conservati nel loro assetto ottocentesco. Sarna possiede, inoltre, una pieve tra le più antiche del territorio, rifatta nel 1700.

L’itinerario proposto sarà effettuato in bicicletta.

Prima tappa villa Gessi. Della villa si visiterà il parco che,  per fascino naturale e tipi di essenze, è tra i più importanti di tutto il territorio faentino. Sul retro la villa presenta vecchi viali di lecci, roverelle, sottostanti siepi di lauroceraso, abeti e tassi; sul fianco si snoda una prospettiva di tigli e sul fronte c’è il giardino, con fontane, un cedro e una sequoia colossali, risalenti all’epoca di Antonio Zannoni, che nel 1868 progettò la villa.

A lato del viottolo che collega il giardino con i campi, un filare di querce, quattro delle quali monumentali (vincolate dalla Regione), ombreggia il rio che scende dalla collina; i bordi del parco, sul lato verso i Canalacci e verso monte, dove sorge anche il grazioso oratorio tombiano, sono arricchiti da pini, platani, bossi e da esotiche macchie di bambù.

Infine, la pieve di Sarna. Iniziando dall’esterno, si potranno ammirare sulle fiancate i resti murari della primitiva costruzione, attribuita all’VIII° secolo. Il campanile fu eretto da Carlo Cesare Scaletta a inizio ‘700, mentre in fronte alla facciata ci sono un filare di cipressi e una doppia siepe di bosso piantata nel 1921 con funzioni prospettiche. Ma sono nell’interno le opere più inaspettate: l’affresco del 1430 con un S.Antonio Abate dipinto da un ignoto autore; tre sculture in pietra – un fonte battesimale e due tabernacoli – del ‘500, forse di un unico artista toscano o ispirato da modelli toscani; due tele del Missiroli, «pittor villano». La più sorprendente è però la pala dell’altar maggiore, di metà ‘700, raffigurante l’Assunta fra i santi Macario e Luigi, unica opera sicura di Nicola Valletti, pittore greco educatosi a Venezia e giunto a Faenza come segretario del vescovo Stay, anch’egli di origine greca.

Il dipinto è di una luminosità e di una delicatezza – in certe parti sembra fatto a pastello - che lo rendono assai diverso dalla pittura romagnola del periodo. Altri semplici e popolareschi oggetti – due porte dipinte del 1731 provenienti dalla vicina «Villa dell’Inquisitore», una panca coeva dipinta e datata, statue devozionali in cartapesta,… – arricchiscono il patrimonio di questa insolita chiesa.

A conclusione della visita il maestro C. Bartolini eseguirà un breve concerto all’organo seicentesco custodito nella Pieve, dopo avere illustrato le caratteristiche tecniche dello strumento.

La visita è realizzata in collaborazione con il Tavolo Ambiente-Consulta del Volontariato.

Il ritrovo è fissato alle ore 15.00 (in bicicletta) nel voltone della Molinella, presso la sede della Pro Loco.

Informazioni e prenotazioni alla Pro Loco (Voltone Molinella 2; tel/fax 0546.25231 – e-mail: info@prolocofaenza.it ).