“Manfreda” e “De Bisò”, le Notti di Faenza
Il primo fine settimana del 2014 propone la tradizionale “Nott de Bisò” (5 gennaio), evento conclusivo dell’edizione 2013 del Niballo Palio di Faenza, quest’anno preceduta dalla “Notte Manfreda”, che conclude le celebrazioni del 700° anniversario della presenza della Signoria dei Manfredi a Faenza. I Rioni faentini, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, hanno pensato infatti di dedicare una serata a tale celebrazione, preparando pietanze a tema storico nella serata del 4 gennaio 2014. Si potranno gustare a partire dalle ore 19.00 negli stand rionali allestiti in piazza del Popolo. Nello specifico, i piatti dedicati alla Signoria Manfredi sono: “Polpette al rosso” al Rione Rosso, “Zuppa di farro” al Rione Verde, “Salsiccia e fagioli” al Rione Nero, “Zuppa di zucca e porchetta” al Rione Giallo, “Arrosticini, bruschetta e birra” al Rione Bianco.
Il programma della “Notte Manfreda” prevede altresì (ore 19.30): lo spettacolo “Terra e fuoco”, allestito dalla Compagnia della Forca, i “Combattimenti medievali”, messi in piedi dall’associazione storico culturale di scherma medievale Drago Oscuro, e le “Danze rinascimentali alla corte dei Manfredi”, curate dall’associazione Flos Ferri. Seguiranno (ore 20.30) il concerto dei Cadillac 61 e (22.00) il “Rione Marrone Show” della Metallurgica Viganò. Durante la serata, sulla torre dell’ex “palazzo delle Poste” (piazzetta della Legna), è prevista una proiezione in video-mapping dedicata alla storia dei Manfredi, curata dagli architetti Stefania Altieri e Valeria Piovaccari, alternata alla lettura di brani del “Galeotus” di Lamberto Caffarelli da parte dell’attrice Tamara Fagnocchi.
Alla realizzazione della “Notte Manfreda”, patrocinata da: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Associazione Rievocazioni storiche della Emilia-Romagna e Federazione italiana Giochi storici, collaborano Radio Rcb, l’emittente che da molti anni trasmette in diretta la “Nott de Bisò” e che quest’anno raddoppia, assicurando la diretta anche della “Notte manfreda”, e le aziende locali: La Faenza Ceramica-Cooperativa Ceramica di Imola, Bcc ravennate e imolese e Tele 1.
La “Nott de Bisò”, come ogni anno, ha luogo invece il 5 gennaio, vigilia della Epifania, richiamando in piazza del Popolo migliaia di persone. Come ricordato in apertura, si tratta della manifestazione conclusiva del Niballo Palio di Faenza che si svolge la quarta domenica di giugno di ogni anno. Il Niballo – un grande fantoccio raffigurante Annibale, ovvero il guerriero saraceno che simboleggia le avversità – viene bruciato in un enorme falò al centro della piazza (ore 24.00), dove giunge (18.30), secondo antica tradizione, su un carro trainato da buoi. A bruciarlo sarà il Rione vincitore dell’ultimo Palio (nel 2013, come si ricorderà, è stato il Giallo). La festa ha infatti il suo apice nel momento in cui il rappresentante rionale, che indossa il tradizionale costume storico, incendia il Niballo. Il rogo è preceduto dai concerti del gruppo Viaemiliaponentesei (ore 21.00) e della Yuppy Band (ore 22.30), con un tributo a Adriano Celentano, e dal tradizionale lancio dei palloncini (23.50).
In tutti gli stand rionali si beve naturalmente Bisò, il caratteristico vin brulè della serata, negli eleganti gotti (ciotole) in ceramica faentina. Il gotto della Nott de Bisò è uno degli elementi fondamentali della festa. I servizi completi (sei bicchieri, con gli stemmi dei cinque Rioni più quello comunale, e la brocca) della nuova serie 2013 sono esposti (e )in vendita nelle cinque sedi rionali; si possono altresì ammirare nelle vetrine di molti negozi della città. Il singolo gotto e la brocca si possono invece acquistare soltanto durante la Nott de Bisò del 5 gennaio negli stand rionali allestiti in piazza del Popolo. Questi i prezzi: servizio completo (brocca e sei gotti), 110,00 euro; brocca, 50,00 €; singolo gotto, 12,00 €.
La decorazione dei gotti 2013, denominata “Pagoda”, è stata scelta dal Comitato Palio in collaborazione col Museo Internazionale delle Ceramiche e il ceramista Luciano Sangiorgi. Nella maiolica faentina del secondo Settecento, tra le espressioni di più evidente adesione a prototipi estremo-orientali, si segnala il motivo detto “alla pagoda”, altrimenti noto col termine “casotto”, presente con caratteristiche diverse anche nella produzione a piccolo fuoco. Sembra che tale tematica sia stata ispirata da un servizio da tavola in porcellana orientale, giunto a Faenza a seguito dei viaggi del conte Annibale II Ferniani.
La veste canonica di tale decorazione presenta una pittoresca “pagoda” di colore rosso corallino, posta quasi al centro della composizione, all’interno di una tipica impostazione spaziale a due o tre “isole” su una distesa acquea. Non è rara l’inserzione di un “paesino” (o “castelletto”) sulla falda di terra più lontana, che conferisce alla composizione una impronta decorativa locale.