Mail art e terremoti
Casa Museo Bendandi promuove un progetto internazionale di mail art o arte postale, rivolto ad artisti di tutto il mondo senza limiti di età e livello di abilità.
Tema del progetto faentino sono i terremoti. Le cartoline pervenute dovranno avere un formato di 10 per 15 centimetri, la tecnica per partecipare è libera: acquerello, pittura, disegno, collage,...
La mail art non prevede alcuna giuria e alcuna tassa di iscrizione, gli elaborati inviati resteranno di proprietà di Casa Museo Bendandi.
I lavori saranno esposti in una mostra presso Casa Museo Bendandi (via Manara 17) a fine settembre - inizio ottobre 2018.
E' inoltre prevista la loro pubblicazione in un apposito album su facebook.
Per ulteriori informazioni consultare il sito web: www.facebook.com/osservatorioraffaelebendandi/?ref=br rs.
Mail art
La “mail art” o “arte postale”, è una forma artistica che consiste nell’inviare tramite posta a un determinato destinatario cartoline, buste o cose simili rielaborate graficamente.
Generalmente nei progetti di una certa importanza e globalità viene anche definito un tema su cui creare un elaborato, stabilito un formato e fissato un termine entro cui inviarlo.
Precursore di questo movimento artistico fu Ray Johnson nel 1962, influenzato da gruppi precedenti quali il futurismo con i collage postali, intorno al 1920, di Ivo Pannaggi, pittore e architetto italiano classe 1901, poi il dadaismo e i contemporanei del gruppo Fluxus. Caratteristica affascinante della mail art è che ogni progetto diventa un punto di incontro tra artisti più o meno affermati e persone cosiddette “comuni”, provenienti da qualsiasi parte del mondo, che abbiano voglia di cimentarsi nell’arte postale.
Chiunque può partecipare ed esprimere sé stesso attraverso questo particolare mezzo. A volte si trovano piccoli capolavori, altre lavori più semplici che lasciano forse un po’ perplessi su quale sia realmente il significato della parola “arte”, ma che restano comunque un’importante forma di comunicazione, specialmente per il messaggio che veicolano, cioè quello di dare voce a tutti.