Maestri e botteghe nella pittura e nella scultura del '300 e '400
"Maestri e Botteghe. Alcuni casi nella pittura e nella scultura del Tre e Quattrocento" è il titolo della conferenza in programma venerdì 16 febbraio, alle ore 17.30, a Faenza, nei locali della Pinacoteca comunale (via Santa Maria dell'Angelo 9).
Relatore della conferenza, organizzata dalla sezione di Faenza di Italia Nostra, lo storico dell'arte Mauro Minardi.
Maestri e botteghe saranno al centro dell'incontro perchè, approciandoci oggi all'opera d'arte del tardo Medioevo e del primo Rinascimento, spesso decontestualizzata dal suo luogo di origine ed esposta nella cornice del museo, difficilmente ci rendiamo conto di come sia nata, di quali processi abbiano avuto luogo nella bottega dell'artista.
Quest'ultima costituiva un crocevia di esperienze, sia figurative sia tecniche, e un laboratorio a cui partecipavano diverse figure che si integravano su un piano tanto professionale quanto creativo: il maestro, i suoi allievi, i lavoranti, i "soci" paritari e così via.
Partendo dalla bottega di Giotto e proseguendo nel Quattrocento con quelle di Lorenzo Ghiberti, Francesco Squarcione e Andrea del Verrocchio, la conferenza di venerdì prossimo mira a illustrare a un ampio pubblico come funzionava la bottega di un pittore o di uno scultore alla fine del Medioevo.
Si cercherà di spiegare come la moderna storia dell'arte abbia costruito la nozione di bottega, ma anche quella di autografia di un'opera d'arte, dietro la quale è necessario considerare, in molti casi, la partecipazione di più mani, ovvero di diversi artisti, senza dimenticare che un'opera priva di un'attribuzione netta non è per questo un prodotto di scarsa qualità.