La natura morta di Carlo Magini è tornata in Pinacoteca
Il 18 ottobre dello scorso anno la Pinacoteca comunale ospitò un torneo di burraco a coppie, organizzato dal Lioness Club Faenza per finanziare l’intervento di restauro di un’opera della Pinacoteca stessa: la natura morta con zuppiera, tegame, uova e bottiglia di Carlo Magini.
Sei mesi esatti dopo - lunedì 18 aprile, alle ore 18.00 - sarà presentata l’opera restaurata, tornata in esposizione nelle sale della Pinacoteca.
Alla presentazione di lunedì prossimo interverranno il vicesindaco e assessore alla cultura Massimo Isola, la presidente del Lioness Club Faenza Chiara Cavalli, la restauratrice Maria Letizia Antoniacci e il direttore della Pinacoteca comunale Claudio Casadio.
Quest'ultimo, nell'occasione, terrà anche una breve relazione sulle nature morte di Carlo Magini.
Carlo Magini è nato a Fano nel 1720 e morto nella città marchigiana nel 1806.
Il pittore è stato riscoperto dalla critica d’arte a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso come autore di nature morte: gli sono attualmente attribuite una settantina di opere del genere. I suoi maggiori studiosi riconoscono oggi la capacità di Magini di realizzare opere nel clima culturale europeo della seconda metà del Settecento, pur vivendo nell'apparentemente isolata Fano.
La tela delle collezioni della Pinacoteca comunale, donata da Luigi Zauli Naldi, è particolarmente importante nella produzione dell’autore pesarese. E’ infatti tra le nature morte più attentamente curate, come dimostra la tovaglia riprodotta con estrema attenzione e quasi mai presente nelle altre opere. Anche la zuppiera, con un decoro di origine pesarese, è tra le opere più interessanti riprodotte nelle nature morte di questo artista, che ha saputo dare agli oggetti una forma che viene riconosciuta come poetica anche dopo oltre due secoli.