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La mini Imu si paga entro il 16 giugno

16 Gennaio 2014

Per fare chiarezza sulla questione del pagamento della mini-IMU, il sindaco Giovanni Malpezzi si rivolge direttamente ai faentini. Riportiamo di seguito le parole del primo cittadino.

 « Carissimi concittadini, la vicenda della cosiddetta mini-IMU rappresenta il classico caso in cui la politica nazionale si dimostra davvero “insuperabile” nel dar vita a situazioni paradossali. Il clima di incertezza che avvolge questa vicenda ancora in queste ore, mi impone dunque un chiarimento, ricapitolando brevemente quanto accaduto.

 

L’attuale Governo, fin dal suo insediamento, aveva promesso la completa abolizione dell’IMU sulla prima casa, e lo ha ripetuto ad ogni occasione per mesi. Come cittadino e come sindaco ho preso per buona tale solenne promessa, pur consapevole che l’abolizione dell’IMU sull’abitazione principale, se non compensata da uno stanziamento dello Stato di pari importo tale da coprire il mancato introito da parte dei Comuni, sarebbe stata difficilmente sostenibile per il nostro bilancio. Per il risanamento dei conti pubblici i Comuni hanno già dato, e da tempo ogni euro che ci viene tolto va direttamente a discapito dei servizi ai cittadini e delle manutenzioni, ad esempio, delle nostre strade. Una situazione sempre più pesante che purtroppo tocchiamo con mano ogni giorno.

 

Invece, il 30 novembre scorso il Governo, inaspettatamente, ha approvato il decreto legge n.133 in cui è comparsa la sgradita sorpresa: l’Imu non è stata abolita totalmente come promesso, ma solo in parte. Ai cittadini il Governo ha chiesto il pagamento di una quota (la mini-IMU) corrispondente al 40% di quanto i Comuni avrebbero incassato tramite l’aliquota aggiuntiva stabilita autonomamente in relazione alle loro necessità di bilancio. Per Faenza si tratta di una somma di circa 900mila euro, corrispondente in media a 40/50 euro a famiglia, cifra che sommata alle altre spese, in un momento certamente non facile, costringe ad altri sacrifici e anche ad ulteriori adempimenti.

 

Da quel momento ho condiviso la protesta netta e decisa di tanti sindaci mirata all’annullamento di quanto previsto dal decreto, o quantomeno ad una sua modifica. I colleghi sindaci dei capoluoghi emiliano-romagnoli, in particolare, hanno avanzato la proposta di un inasprimento della tassa sulle vincite del gioco d’azzardo quale soluzione per recuperare la quota di gettito fiscale a copertura della mini-Imu. Anche questa proposta, purtroppo, non ha prodotto un ripensamento esplicito da parte del Governo, ma solo la promessa di continuare ad approfondire la questione, come ribaditomi direttamente anche dal Ministro Graziano Delrio non più tardi di venerdì scorso.

 

Di fronte ad un decreto non ancora convertito in legge, e ad una situazione di estrema incertezza, ho verificato tutte le strade giuridiche e tecniche possibili per poter ottenere almeno due obiettivi a vantaggio dei contribuenti: uno minimo e uno massimo.

 

Quello minimo – che viene garantito tramite delibera di Giunta – è di assicurare i contribuenti faentini che il Comune non applicherà né sanzioni, né interessi per ritardato pagamento sui versamenti effettuati in data successiva al 24 gennaio e fino al 16 giugno 2014. Ciò in quanto abbiamo ritenuto esistenti le condizioni previste dall’art.10 dello Statuto del Contribuente che esonera da sanzioni e interessi in presenza di incertezze applicative in merito ad un tributo.

 

L’obiettivo massimo, invece, è di utilizzare questi mesi per continuare ad incalzare il Governo al fine di mettere a punto un sistema che consenta ai contribuenti di ottenere un credito d’imposta finanziato da un incremento della tassazione sul gioco d’azzardo. Chiederemo quindi la possibilità di compensare tale credito d’imposta con la mini-Imu, qualora non fosse ancora stata versata. Per i contribuenti che nel frattempo avessero già pagato la mini-Imu, stiamo invece  chiedendo la possibilità di detrarla dall’IRPEF dovuta a saldo 2013, in sede di dichiarazione dei redditi a giugno. Una strada che insieme ad altri Comuni abbiamo deciso di intraprendere anche se il risultato al momento rimane incerto, convinti che ne valga la pena.

 

Sono ovviamente rammaricato se questo passaggio da parte del Comune può essere sembrato intempestivo. Ma la sostanza è che, a volte, il senso di responsabilità può portare anche ad osare strade nuove e a non piegarsi solamente al “pagare e basta”, imposto da un Governo che non è stato in grado di mantenere quanto promesso».