Sito Ufficiale del Comune di Faenza

Salta ai contenuti
 

Piazza del Popolo n. 31
Telefono 0546691111 - Fax 0546691499
PEC comune.faenza@cert.provincia.ra.it

COME FARE PER...
  • Cittadino
  • Impresa
 
 
 
Sei in: Home » Amministrazione » Comunicati stampa » LE "CERAMICHE RIBELLI" DI ALFONSO LEONI  
 

LE "CERAMICHE RIBELLI" DI ALFONSO LEONI

22 Luglio 2008

Faenza rende omaggio al grande artista scomparso nel 1980
"Ceramiche ribelli" è il titolo della mostra con la quale Faenza vuole rendere omaggio a uno dei suoi artisti più grandi del secolo scorso: Alfonso Leoni, scomparso nel 1980 a soli trentanove anni.
La mostra, organizzata dal'assessorato alla Cultura del Comune di Faenza, a cura di Franco Bertoni, si inaugura venerdì 25 luglio prossimo, alle ore 18.00, nei locali a piano terra del servizio Anagrafe del Comune, in piazza Rampi, e resterà aperta al pubblico fino a marzo 2009 (tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, nell'orario di apertura degli uffici).
Nel breve tempo che il destino gli ha concesso, Alfonso Leoni ha instancabilmente accelerato le tappe della sua ricerca quasi con l'inconscia consapevolezza e l'angoscia di un tempo limitato. Tuttavia, pur in una poliedricità di interessi artistici, l'intenso lavoro di Leoni non ha mancato di affermarsi come una delle spinte più propositive e innovative nel panorama ceramico italiano a partire dagli anni Sessanta.
Diplomatosi, nel 1960, all'Istituto statale d'Arte per la Ceramica di Faenza, vi diviene, ben presto, docente di Plastica. Già negli anni della formazione collabora con Angelo Biancini che gli affida la realizzazione dei partiti decorativi di alcune sue importanti opere.  Per Leoni, la continua sperimentazione (utilizzerà oltre alla ceramica anche il legno, i metalli, la plastica, il vetro e la fotografia) assume un ruolo primario all'interno di un'opera di rottura con le convenzioni artigianali e artistiche consolidate, anche le più recenti.   Polemico e irriverente nei confronti di ogni codificazione ideologica e artistica, Leoni esegue anche calchi di modellini di autoblindo e carrarmati che, rivestiti con sontuosi lustri ceramici, acquistano una doppia carica ironica: nei riguardi sia del materiale che dell'oggetto bellico. Della ceramica utilizza la plasticità e i lucenti smalti, ma sa anche avviarla verso vie mai esplorate con usi eterodossi dotati di forte carica polemica.
Nel 1974 partecipa alla Biennale d'Arte Nazionale di Gubbio dedicata alla scultura ceramica. Nello stesso anno, in segno di disapprovazione nei confronti della giuria del Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza, impone che sue opere vengano esposte al pubblico coperte da un telo. Nel 1976 esegue una performance al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza rompendo alcune sue opere e vince il "Premio Faenza" con Composizione di due vetrine "archeologiche", attualmente esposte, assieme ad altre sue opere, nella sezione "Faenza Novecento" del Mic. In una vetrina sono contenuti frammenti di stufe in terracotta e nell'altra dischi in porcellana che, con tecnica serigrafica, riproducono sue opere e decori classici e rinascimentali. Pur contestatore e trasgressivo sul piano artistico, Leoni è stato parimenti capace di estreme dedizioni alle materie ceramiche che ha  saputo manipolare con rare doti tecniche e con un sentire sempre nutrito dai sensi più alti di nobile, perfetta e classica eleganza.  Nel 1993 ad Alfonso Leoni è stata dedicata una importante mostra antologica, curata da Andrea Emiliani, in concomitanza con il 48° Concorso Internazionale della Ceramica d'Arte di Faenza.
Questa esposizione, composta da opere generosamente concesse dalla moglie Marta, vuole essere un ulteriore omaggio a un artista che ha espresso idee e opere ancora in attesa di adeguata conoscenza e di una loro piena valutazione.