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LA SITUAZIONE DEL BILANCIO DEL COMUNE DI FAENZA

16 Luglio 2010

Si è parlato molto nelle ultime settimane, dentro e fuori palazzo Manfredi, del “Patto di stabilità” e, più in generale, della situazione economica e finanziaria del Comune di Faenza. Da molte parti è stata evidenziata la situazione di crisi e difficoltà degli enti locali nel garantire il raggiungimento degli obiettivi di tale patto e nel reperire risorse finanziarie per nuove emergenze sociali, progetti e opere pubbliche. Ovviamente, il problema è complesso e merita un’analisi approfondita che sta da tempo duramente impegnando i vertici dell’Amministrazione faentina.
“Innanzitutto – afferma il sindaco Giovanni Malpezzi –, occorre partire dal bilancio approvato dalla precedente Amministrazione. Il bilancio dei comuni, per legge, è preventivo ed autorizzatorio, cioè è consentito spendere solo quello che vi è iscritto, ed il bilancio 2010 risente ancora in modo importante degli impegni già assunti.” L’analisi di Malpezzi non si ferma qui: “Il bilancio del Comune di Faenza è il frutto evidente di un ente che fa tante cose, che eroga molti servizi, che sostiene i propri cittadini. È un bilancio importante e rilevante anche in rapporto al numero di abitanti di Faenza.” Ma non ci sono solo questi elementi positivi. Continua infatti il sindaco: “La spesa corrente del Comune è rilevante ed è stata sostenuta negli ultimi anni dagli oneri di urbanizzazione in misura importante. Inoltre, è una spesa in parte rigida, perché vincolata da contratti e convenzioni per l’erogazione di servizi, o la gestione di attività. Non si può quindi intervenire senza in primo luogo conoscere e capire i vincoli contrattuali sottostanti agli impegni che già oggi troviamo a bilancio.”
“Purtroppo – continua Malpezzi –, questo lavoro conoscitivo e di analisi, che gli altri comuni hanno potuto compiere con più calma, ha creato ulteriori elementi di criticità, perché ha assunto per noi un carattere di urgenza, visto il contesto generale in cui ci muoviamo, e si è scontrato con la fase concitata e piena di impegni delle settimane successive all’insediamento della nuova Giunta.” 
Quali sono gli elementi di maggiore criticità? Intanto il Patto di stabilità, i cui effetti di oggi (in particolare, il sostanziale blocco dei pagamenti degli investimenti) sono la conseguenza degli interventi effettuati dal nostro Comune negli anni 2005, 2006 e 2007, anni nei quali le regole del patto non erano quelle attualmente in vigore. “La nostra Amministrazione, fin dalle prime settimane del suo insediamento – sottolinea Malpezzi –, ha incrementato ulteriormente gli strumenti per lo smobilizzo dei crediti vantati nei confronti del Comune, stipulando sette convenzioni con banche per permettere alle imprese di accedere a quelle forme di anticipazione con alcune agevolazioni in termini di tassi e durata dei fidi.” Il sindaco manfredo afferma inoltre che l’analisi fatta dalla giunta “ci ha portato alla scelta, dolorosa, ma anche coraggiosa e in un certo senso innovativa nella storia di questa Amministrazione, di procedere nell’attuazione del “Piano investimenti” definendo le priorità ed attivando soltanto gli interventi più significativi, senza disperdere risorse – umane e finanziarie – dietro molteplici iniziative, certo utili ed opportune, ma non indispensabili, o urgenti per la città nel suo insieme.”
Se il Patto di stabilità è un problema pesante, purtroppo non è l’unico elemento di difficoltà per palazzo Manfredi, che, come detto, si trova anche a fronteggiare un contesto economico in crisi, quando nel contempo il volume dei servizi ai cittadini e alla città è in crescita. Il tutto aggravato da elementi esterni: “Il bilancio 2010 è stato segnato fin dalla sua origine – ricorda Malpezzi – da un problema legato ad una rettifica nell’assegnazione dei finanziamenti statali (peraltro correttamente richiesti e riscossi dal Comune dal 2001 ad oggi), che ha comportato un ricalcolo dei trasferimenti assegnati, disposto in modo dubbio dal Ministero dell’Interno e posto a conoscenza dell’ente verso la fine del 2009; questa rettifica ha comportato drastici tagli in sede di predisposizione del documento contabile annuale, per oltre un milione di euro.” “Inoltre – aggiunge Malpezzi –, l’andamento dell’incasso degli oneri di urbanizzazione è stagnante: rispetto alle previsioni 2010, al 30 giugno scorso, mancano ancora in cassa circa 2 milioni euro.” “Vi è poi la prospettiva per gli anni 2011-2012, che si aggrava ulteriormente. Per quanto riguarda il Patto di stabilità, per il 2010, ad esempio, è previsto che Comuni come il nostro debbano migliorare il proprio “saldo obiettivo” del 97% rispetto a quello del 2007 e che tale saldo debba ulteriormente migliorare, sempre rispetto al 2007, addirittura del 165% nel 2011 e nel 2012”.
“A questo deve aggiungersi – prosegue Malpezzi – un ulteriore taglio disposto sui trasferimenti erariali a favore dei comuni, che per il nostro ente è stimato in circa 1 milione e 700 mila euro nel 2011 e in 2 milioni e 800 mila euro nel 2012.”
Le cifre di dettaglio per ciascun ente sono ancora da definire, ma è certo che l’onere ulteriore a carico dei comuni è rilevante. È di questi giorni il coro di richieste che si leva dal mondo delle autonomie locali per una revisione delle cifre della manovra che pesa su regioni, province e comuni; in caso contrario si sarà costretti ad operare dolorosi tagli ai servizi pubblici, anche essenziali.
“Per il mondo delle autonomie locali è una considerazione che non nasce come una minaccia – richiama il sindaco –, ma quale necessità di sollecitare un ripensamento delle azioni, per sostenere quella parte di amministrazione pubblica che, in tanti contesti territoriali come il nostro, si fa più direttamente carico delle esigenze dei cittadini e dei problemi della collettività.” “In ogni modo – conclude Malpezzi –, stiamo lavorando, alla luce della Finanziaria che sarà approvata entro fine mese, per definire le azioni da attuare nel 2011 e di cui daremo comunicazione nel prossimo autunno.”