LA CORRISPONDENZA FRA MARONCELLI E IL CONTE RONDININI
“La corrispondenza fra Maroncelli e il conte Rondinini” è il titolo della conferenza in programma sabato 9 aprile, alle ore 20.30, a Faenza, al Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea di Palazzo Laderchi (corso Garibaldi, 2).
E’ il terzo incontro promosso dal Museo nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia.
Relatore della conferenza Giancarlo Cerasoli, noto studioso cesenate, autore di importanti saggi sulla storia della medicina in Romagna, che illustrerà la vita e alcuni scritti inerenti Francesco Maroncelli, medico e patriota del Risorgimento, e la sua corrispondenza con il conte Rondinini e Giacomo Sacchi di Faenza.
Giancarlo Cerasoli metterà in luce la figura di Francesco Maroncelli, nato a Forlì nel 1791. Le fonti alle quali ha attinto per ricavare notizie su di lui sono principalmente i documenti che riguardano la vita di suo fratello Pietro, detto Piero, più grande di lui di due anni, e alcune lettere inviate da Francesco al medico faentino Giacomo Sacchi nel 1850-1851.
Piero, musicista, fu uno dei primi cospiratori del Risorgimento. La sua partecipazione alla carboneria gli costò l’incarcerazione allo Spielberg dove le drammatiche condizioni di detenzione gli causarono una infezione che rese necessaria l’amputazione di una gamba. Queste e altre vicende furono rese immortali dalle pagine delle “Mie prigioni” scritte da Silvio Pellico e pubblicate per la prima volta nel 1832.
La vita di Francesco fu strettamente legata a quella del fratello. La condivisione delle scelte politiche, l’adesione alla massoneria e alla carboneria, costò anche a Francesco il carcere e l’esilio.
All’uscita dallo Spielberg fu Francesco a prendersi cura di Piero e a portarlo a Parigi, dove potè ricostruirsi un’esistenza più tranquilla con il conforto della moglie Amalia.
Alla fine della conferenza è programmato un brindisi per tutti i partecipanti.