L’ARTE IN ITALIA NEL SECONDO DOPOGUERRA
Giovedì 24 febbraio 2011, alle ore 20,45 presso la Pinacoteca comunale di Faenza (via S.Maria dell’Angelo, 9) si terrà una conferenza, organizzata in collaborazione con il Club Unesco di Forlì, per presentare la mostra attualmente in corso al Museo d’Arte della Città di Ravenna, dal titolo “L’Italia s’è desta 1945-1953. Arte in Italia nel secondo dopoguerra. Da De Chirico a Guttuso, da Fontana a Burri”.
La mostra sarà presentata dal suo curatore, Claudio Spadoni, direttore del MAR di Ravenna. Interverranno, inoltre, il vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Faenza Massimo Isola e Pier Luigi Gianquitto, presidente del Club Unesco di Forlì.
L’esposizione fa un’ampia ricognizione, per la prima volta in modo complessivo, del panorama artistico italiano alla conclusione del secondo conflitto mondiale. Oltre 170 opere fondamentali degli artisti attivi in quegli anni ripercorrono le complesse vicende del periodo.
E’ documenta l’opera di maestri come Carrà, De Chirico, Morandi, Sironi, attivi in quegli anni, a fianco di artisti come Afro, Baj, Birolli, Burri, Fontana, Guttuso, Leoncillo, Morlotti, Moreni, Perilli, Santomaso, Turcato, Vedova e giovani agli esordi come Dorazio, Perilli, Accardi, Sanfilippo.
Non manca lo spazio dedicato alla scultura, con una sezione che raccoglie una decina di artisti, dai già maturi Raphael, Marini, Manzù a Fazzini e Leoncillo.
La Pinacoteca comunale di Faenza in questa occasione presenterà in anteprima quattro importanti dipinti della collezione Bianchedi Bettoli/Vallunga, di recente acquisizione al patrimonio cittadino.
Si tratta di quattro opere di grande valore: “Marina a Forte dei Marmi” di Carlo Carrà, del 1940, “Periferia” di Mario Sironi (del 1948), “Veduta di Venezia” di Giulio Turcato (del 1950) e “Natura morta” di Giorgio Morandi, del 1953.
Oltre che un’occasione per conoscere meglio la mostra in corso a Ravenna, la serata darà quindi la possibilità di vedere questi quattro capolavori, una sorta di piacevole anteprima della collezione arrivata in Pinacoteca per volontà di Augusto Vallunga e di sua moglie, che sarà resa pubblica a partire dal prossimo 13 maggio.