Sito Ufficiale del Comune di Faenza

Salta ai contenuti
 

Piazza del Popolo n. 31
Telefono 0546691111 - Fax 0546691499
PEC comune.faenza@cert.provincia.ra.it

COME FARE PER...
  • Cittadino
  • Impresa
 
 
 
Sei in: Home » Amministrazione » Comunicati stampa » Il museo all'aperto di Angelo Biancini a Castel Bolognese  
 

Il museo all'aperto di Angelo Biancini a Castel Bolognese

03 Maggio 2012

Il museo all’aperto di Angelo Biancini a Castel Bolognese è l’itinerario della prossima visita guidata di primavera della Pro Loco, in programma sabato 5 maggio.

Angelo Biancini (1911-1988) è stato, insieme al grande Carlo Zauli, fra gli artisti locali del XX secolo quello che ha ridato alla ceramica la sua dignità scultorea più di ogni altro.

La figura di Biancini è legata profondamente Faenza perché è in questa città che Biancini ha lasciato la sua eredità culturale ed artistica più profonda. Nato a Castel Bolognese, dove ha sempre vissuto, Angelo Biancini studiò prima ad Imola, poi a Firenze nell’Istituto d’Arte anni Venti e Trenta diretto da Libero Andreotti, ma poi fu sostanzialmente sempre attivo a Faenza, nell’Istituto d’Arte per la Ceramica “G:Ballardini”, di cui fu docente e protagonista indiscusso.

La visita guidata della Pro Loco di sabato prossimo ripercorrerà, a piedi, una parte di quel suggestivo itinerario urbano creato a Castel Bolognese dopo la grande mostra del 1994-95. In quell’occasione l’Amministrazione comunale decise infatti, grazie soprattutto all’apporto del figlio di Biancini, Cesare, di lasciare un segno duraturo nel panorama della città, realizzandovi un vero e proprio museo all’aperto.

Già in vita, com’è naturale che fosse, Biancini aveva prodotto opere per chiese, per il cimitero, per istituti pubblici e privati di Castelbolognese, ma in quell’anno si decise di aggiungervene altre, e non solo come elementi di arredo urbano ma al fine di creare un autentico «percorso bianciniano».

Si partirà quindi dal parcheggio sottomura di viale Umberto I, nella parte nord del paese, e ci si sposterà di statua in statua, di monumento in monumento, di ceramica in ceramica, non solo per apprezzare il Biancini del secondo dopoguerra, caratterizzato da quello stile asciutto, a figure spigolose, quasi disidratate, al limite del macabro, che tutti conosciamo, ma arrivando anche al Biancini «classico», dalle linee più morbide e dolci, degli anni ’30 e ’40.

Il museo all’aperto annovera complessivamente ben 47 opere; non le si potrà vedere tutte ma quasi, in una selezione mirata, cogliendo l’occasione anche per una visita alla chiesa di San Francesco (che ne contiene ben sei), al Cimitero (otto, più la Via Crucis del viale d’ingresso, di recente magnificamente restaurata) e al Museo Civico (sette).

In quest’ultima sede ci si soffermerà anche sulla discussa, controversa eppur affascinante scultura attribuita ad Adolfo Wildt (di cui è in corso la fortunata mostra al complesso forlivese di San Domenico), che è legata a Biancini solo da un vago denominatore cronologico ma che rappresenta comunque un “unicum” a livello regionale.

Ritrovo per tutti i partecipanti alla visita alle ore 15.00, con mezzi propri, al parcheggio di viale Umberto I a Castel Bolognese. Info e prenotazioni: Pro Loco Faenza (Voltone Molinella, 2 – tel. 0546 25231; e-mail: info@prolocofaenza.it ).