IN BIBLIOTECA L’OPERA GRAFICA DI LEONARDO CASTELLANI
A quindici anni di distanza dalla mostra realizzata a Faenza nel Salone del Podestà (nel 1995), la Biblioteca comunale rende nuovamente omaggio al grande artista faentino Leonardo Castellani.
In questi giorni una selezione di opere grafiche e di alcuni esemplari di lastre di Leonardo Castellani è stata infatti allestita nella saletta espositiva al primo piano della Biblioteca comunale.
Le lastre in rame sono esposte per la prima volta, alcune biffate dall’artista in modo da non poterne fare ulteriori stampe.
La mostra sarà visibile al pubblico fino al 31 luglio prossimo, negli orari di apertura della Biblioteca.
Leonardo Castellani nacque a Faenza il 19 ottobre 1896. Il padre aveva diretto l’Ebanisteria faentina fino al 1909, anno nel quale si stabilì con la famiglia a Cesena, per insegnare alla Scuola industriale, sezione ebanisti-intagliatori.
Nel 1914, dopo aver conseguito la licenza nella medesima sezione di quella scuola, Leonardo si iscrisse all’Accademia di Firenze, sezione scultura.
Dopo la prima guerra mondiale si trasferì a Roma, dove frequentò lo studio di scultura di Ettore Ferrari, ma soprattutto si legò al gruppo futurista di Filippo Tommaso Marinetti.
Ritornato a Cesena aprì una bottega di ceramica artistica, un’esperienza che, iniziata intorno al 1920-1921, si concluse nel 1923 con una mostra che l’artista allestì personalmente a Cesena. Intanto aveva continuato a dipingere e a fare scultura. Nel 1928 fu chiamato a Fano come insegnante presso l’Istituto d’Arte e lì inizia, da autodidatta, a studiare l’incisione e ad incidere. Nel 1930 gli fu assegnata la cattedra di Calcografia presso la Scuola del Libro della città di Urbino, dove per 38 anni egli tenne questo insegnamento, formando gli incisori più validi della generazione successiva.
Portò avanti la sua ricerca nel campo dell’incisione in parallelo con quella di Giorgio Morandi, mantenendo contatti con Bartolini, Soffici, Maccari, Petrucci, Longhi e Raimondi. Scrittore raffinato, collaborò a “Roma futurista”, “L’Assalto”, “L’Italiano”, “La Fiera Letteraria”, ed altro ancora.
Illustrò con acqueforti i propri libri, che presentano sempre una veste editoriale elegantissima e di grande pregio. Diverse furono le sue partecipazioni alle Biennali di Venezia, tantissime le mostre personali e collettive nazionali e internazionali.
Personaggio schivo e solitario, anche se in contatto con le maggiori correnti artistiche e letterarie del Novecento, Leonardo Castellani mantenne negli anni rapporti con la sua città facendo visite e donando alla Biblioteca comunale manfrediana alcune preziose incisioni e lastre in rame.
Morì a Urbino il 20 novembre del 1984.