IL MUSEO DEL RISORGIMENTO APRE LE VISITE GUIDATE DELLA PRO LOCO
Il Museo del Risorgimento e dell’Età contemporanea aprirà sabato 19 marzo prossimo il ciclo delle visite guidate di primavera 2011, organizzate dalla Pro Loco in collaborazione con l’assessorato alle Politiche culturali del Comune di Faenza, la Pinacoteca comunale e con il contributo della Fondazione Banca del Monte e Cassa di risparmio di Faenza.
Il Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea, in occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia, ha ampliato il suo percorso espositivo, con l’apertura di una nuova saletta dedicata a uniformi e berretti dei protagonisti del Risorgimento faentino, e bandiere e stoffe relativi ad alcuni importanti episodi di quel periodo.
I materiali esposti sono di grande pregio, ma anche molto fragili e delicati, quindi si è scelta una particolare esposizione tenendo conto di una bassa illuminazione, proprio per consentire una buona conservazione. Grazie ad un paziente lavoro di restauro, curato dal laboratorio “Restauri tessili” di Moira Brunori di Pisa, è stata recuperata una rara sciarpa rossa in lana usata dai faentini che parteciparono all’insurrezione di Urbino nel 1860. Sulla sciarpa le donne faentine hanno ricamato, con filo bianco, alla base la scritta “presa d’Urbino”, sul lato destro invece “insurrezione delle Marche”.
Di particolare pregio una bandiera che reca al centro un fiore a cinque petali con una stella centrale a cinque punte e la scritta “Viva l’Italia”. La bandiera venne sottratta nel 1861 ai briganti di capitanata durante la campagna contro il brigantaggio dal maggiore faentino Clemente Querzola, che prese parte a tutte le guerre di Indipendenza.
Nella collezione di uniformi, conservata nelle raccolte del Museo, sono state scelte per motivi di spazio quattro giacche, esposte nelle vetrine insieme ad altri oggetti e cimeli. La più antica, risalente al 1848, apparteneva al faentino Antonio Bassi, che la indossò nella battaglia di Vicenza. Vi sono poi la giacca del tenente medico garibaldino Antonio Farina, quella del capitano Lodovico Caldesi e, infine, quella della cavalleria garibaldina di Antonio Conti.
Sono inoltre esposti fazzoletti, sciarpe e la rara bandiera del Granducato di Toscana, donata nel 1847 dai Modiglianesi ai Faentini con scritta centrale “W Leopoldo II. L’Italia. L’Unione”.
Arricchiscono le raccolte, cimeli appartenuti al faentino Marino Figna, uno dei fautori della nascita del Museo del Risorgimento, e alcuni documenti relativi a Stefano Pelloni detto il “Passatore”, di cui quest’anno ricorre il centocinquantesimo anniversario dell’uccisione.
Il ritrovo per tutti i partecipanti alla visita guidata di sabato prossimo è alle ore 15.00 presso il Museo del Risorgimento di Palazzo Laderchi (corso Garibaldi, 2).
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla Pro Loco Faenza (Voltone Molinella, 2; tel/fax 0546 25231; e-mail: info@prolocofaenza.it ).