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IL FUTURO DELLE CITTA' EUROPEE GUARDA A?.FAENZA

18 Aprile 2008

A Verona una conferenza europea sul tema della rivitalizzazione dei centri storici delle piccole e medie città.Il progetto del nostro Comune è stato individuato come punto di partenza per una visione innovativa dei centro storici
Lunedì 21 e martedì 22 aprile prossimi a Verona si terrà una importante conferenza europea ("Integrated revitalisation of small and medium sized historic towns"), che raccoglie anche il frutto di oltre due anni di lavoro del Comune di Faenza sul complesso tema della rivitalizzazione dei centri storici.
Alla conferenza interverranno per la nostra città il sindaco Claudio Casadio e l'assessore alle politiche del territorio Donatella Callegari, che firmeranno la dichiarazione europea per il progetto di rivitalizzazione integrata dei centri storici.
Su questo tema, quanto mai attuale nel dibattito europeo, Faenza ha proposto un nuovo metodo per pianificare i centri storici attraverso Piani strategici e per orientare i centri antichi verso una nuova sostenibilità energetica e ambientale.
Il Piano strategico del centro storico di Faenza, progettato sotto la guida del dirigente del Settore Territorio del Comune Ennio Nonni, è stato il punto di partenza per una visione innovativa della rivitalizzazione dei centri storici.
La città di Faenza, unitamente a Verona, Graz, Regensburg, Arad, Oradea, Sanor, Sopot, Klaubferen, Wlsmar, ha proposto una sua innovativa visione per il futuro dei centri storici. Cinque importanti centri di ricerca europea ne hanno coordinato e validato i progetti: l'Istituto per lo sviluppo regionale e la pianificazione strutturale di Berlino (Germania), l'Istituto per la pianificazione e lo sviluppo urbano di Pilzen (Repubblica Ceca), il Centro per gli studi regionali di Pecs (Ungheria), il Centro ricerche di Salisburgo (Austria) e l'Associazione per le costruzioni, l'urbanistica e lo sviluppo sostenibile di Berlino.
L'obiettivo europeo, alquanto difficile, è quello di individuare chiare azioni progettuali da applicare concretamente nelle città di piccole e medie dimensioni per rivitalizzare i centri storici.
E' necessario in questo momento storico orientarsi verso un nuovo metodo di lavoro, che abbandoni l'approccio esclusivamente normativo, per indirizzarsi verso quello strategico e progettuale per esaltare le grandi potenzialità delle città storiche.
Con il Piano strategico, che accompagna ogni livello di panificazione, viene superato l'approccio normativo a favore di una visione più creativa e progettuale; non solo regole per i privati, ma anche un forte impegno pubblico sugli investimenti, sulle politiche, sulle innovazioni.
Gli obiettivi di Faenza e del progetto del centro storico si possono riassumere in 10 azioni generali:
1)   Mantenere la residenza e aumentare la popolazione del centro storico;
2)   Non decentrare i servizi pubblici e le attività di interesse generale;
3)   Favorire il mix funzionale e incentivare ai piani terra, le attività con affluenza di pubblico (anche mediante la fiscalità locale);
4)   Aumentare la mobilità sostenibile (bici, parcheggi esterni, ?.);
5)   Utilizzare gli immobili pubblici nella loro globalità, con dismissione di quelli non strategici;
6)   Perseguire la massima semplificazione degli interventi nello spazio pubblico con operazioni di sottrazione in alternativa alle addizioni (la pulizia visiva);
7)   Ricondurre le facciate del centro storico all'originaria armonia materica e tipologica;
8)   Riordinare i volumi anomali ubicati, specialmente nelle coperture ed effettuare mirati ripristini finalizzati alla compattazione storica. (norme di indirizzo e non prescrittive);
9)   Introdurre una segnaletica mirata (culturale, storica, dei servizi) e rendere più evidenti le eccellenze del centro storico;
10)                     Attrezzare i principali corsi e piazze con impiantistica permanente e compatibile per attirare, manifestazioni, sagre all'aperto e iniziative culturali.
Il Piano strategico del centro storico di Faenza non è un nuovo strumento urbanistico, bensì è un modo di portare a sintesi gli svariati punti di vista che si concentrano nel cuore della città.
Ma la vera innovazione del progetto faentino è quella di avere concentrato lo studio sull'aspetto energetico e nelle azioni da fare per migliorare la sostenibilità.
La gran parte dei consumi di energia (il 40%) è concentrato negli edifici e quelli esistenti consumano il doppio di quelli nuovi.
Ad esempio, effettuando anche solo interventi di tipo leggero (isolamento, tetti, vetri doppi, intonaci, caldaie) la quantità di Co2 non emessa dall'intero centro storico in un anno è equivalente a quanto assorbe un bosco adulto di 140 ettari.
Ma i risultati, con interventi più complessi, possono variare dal 20% al 60% di risparmio energetico, rendendo ancor più evidente come la sostenibilità faentina non possa prescindere dall'intervento nel cuore della città.