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IL CONSIGLIO COMUNALE VOTA DUE MOZIONI

30 Novembre 2007

Entrambi i documenti, presentati dal capogruppo dei Verdi Alberto Visani, sono stati approvati all'unanimità
Il consiglio comunale di Faenza, nel corso della seduta svoltasi ieri sera - giovedì 29 novembre - ha votato all'unanimità due mozionui presentate dal capo gruppo consiliare dei Verdi Alberto Visani. Questi i due documenti votati.
MOZIONE SULL’ACCESSO PUBBLICO AL SAPERE E LA LIBERA FRUIZIONE DELLE OPERE DELL’INGEGNO
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FAENZA
      Premesso che :
- l’accesso pubblico al sapere e la libera fruizione delle opere dell’ingegno rappresentano un minimo comune denominatore per iniziative tra loro diverse (Open Access, Free/Open Content, Free Open Source Software - Software libero, web Accessibility, No Trusted Computing), che si occupano di problemi diversi, ma che trovano una base condivisa nello sviluppo “aperto” della società della Conoscenza;
- le Pubbliche Amministrazioni hanno la possibilità di incentivare la produzione di opere dell’ingegno ed aumentare la loro distribuzione sul territorio, incrementandone i benefici per la popolazione, semplicemente utilizzando licenze d’uso diverse da quelle attuali e privilegiando le opere liberamente fruibili;
- il Cittadino, per mantenere il rapporto di fiducia verso la Pubblica Amministrazione, ha il diritto di poter liberamente accedere alle informazioni pubbliche e pertanto la codifica di tali dati non deve essere legata ad un singolo proprietario.
       Considerato che :
- la diffusione delle tecnologie informatiche nella società e nel mondo del lavoro e delle professioni è alla base di quella che viene definita oggi come e-democracy e costituisce uno strumento ormai imprescindibile per garantire a tutti i cittadini il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero (art. 21 Costituzione), per rendere effettiva la libertà dell’arte, della scienza e del loro insegnamento (art. 33 Costituzione) e per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la loro effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art. 3 Costituzione);
- nelle Linee Guida del Governo per lo sviluppo della società dell’informazione si dichiara il software libero (open source) vantaggioso in termini di contenimento dei prezzi, trasparenza (e quindi sicurezza), non dipendenza da un singolo fornitore, elevata riusabilità, accessibilità per le piccole realtà di sviluppo (economie locali);
- il software libero risponde all’esigenza di dare concreta attuazione, soprattutto da parte delle Pubbliche Amministrazioni (Stato, Regioni, Province, Comuni, Università, Scuole, ...), ai principi di buon andamento, economicità, partecipazione, libertà di manifestazione del pensiero, libertà scientifica e libertà di insegnamento, pluralismo informatico;
- il software non libero o proprietario, attualmente molto diffuso, limita l’esercizio delle libertà fondamentali degli utenti e degli operatori professionali, favorisce la posizione dominante di pochi produttori e fornitori monopolistici e comporta restrizioni alla concorrenza ed al mercato dei diversi settori informatici;
- la sempre maggiore necessità di migliorare l’efficienza e l’efficacia degli investimenti, anche nel campo delle tecnologie dell’informazione, da parte degli Enti Pubblici, impone alle Amministrazioni la ricerca delle possibilità di riuso delle soluzioni già realizzate, in un’ottica di positivo scambio di esperienze e di ottimizzazione delle risorse, come indicato tra le principali linee strategiche del C.N.I.P.A. (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione). Il software libero e le opere liberamente ridistribuibili in quest’ottica permette un notevole incremento delle opportunità di riuso del materiale già acquistato da altre amministrazioni, ed in un’ottica di coordinamento dei diversi enti garantisce un notevole risparmio di risorse pubbliche;
Impegna
il Sindaco e la Giunta Comunale
- a svolgere un’indagine conoscitiva sull’impegno delle risorse informatiche all’interno degli uffici comunali, tesa a verificare ed attuare le possibilità di introdurre, diffondere e/o incrementare l’utilizzo del software libero all’interno dell’Amministrazione nel processo di naturale e fisiologico ricambio software/hardware, alla luce dei benefici rilevabili in termini economici, di funzionalità e di promozione delle libertà fondamentali;
- ad impegnarsi per adottare formati aperti e gli standards disponibili sull’accessibilità per le comunicazioni con i cittadini; a promuovere il riuso dei beni immateriali acquistati (software, documentazione, corsi online, ecc.) collaborando con altri Enti Locali, per migliorare l’offerta dei servizi e l’efficacia dell’impiego delle risorse;
- a distribuire tutti i beni immateriali culturali finanziati interamente o con una partecipazione dell’Amministrazione Comunale o delle società con una partecipazione del Comune con quota pari o superiore al 50%, sotto una forma che permetta:
- ad impegnare gli autori dei beni immateriali culturali di cui sopra a rilasciare le loro opere con licenze d’uso Copyright che permettono, dopo due anni al massimo dalla loro pubblicazione:
- a pubblicare, dopo due anni al massimo dalla pubblicazione, le opere di cui sopra sul sito web del Comune, ovvero un nuovo sito predisposto dall’Amministrazione, per distribuire i beni immateriali culturali finanziati totalmente o parzialmente, direttamente o indirettamente dall’Ente.
Votato all’unanimità
MOZIONE SULL’INTRODUZIONE DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA A FAENZA
Il Consiglio Comunale di Faenza
Premesso che
- il tema della raccolta dei rifiuti è diventato una delle maggiori problematiche per le Amministrazioni Pubbliche, sia in termini di gestione che per il forte impatto economico che inevitabilmente ricade sulla popolazione;
- nel programma di mandato amministrativo 2005/2010 l’introduzione della raccolta domiciliare porta a porta è chiaramente indicata come obiettivo di questa Amministrazione Comunale.
Considerato che
- l’esperienza della raccolta puntuale porta a porta è ormai matura e consolidata in moltissime realtà del nostro paese, comprese città servite dal nostro stesso gestore della raccolta - Hera S.p.A. - che hanno raggiunto quote di differenziazione fino oltre il 70%;
- ATO ha individuato l’obiettivo minimo del 50% di raccolta differenziata dei rifiuti entro il 2009; attualmente il nostro Comune supera di poco il 40% e non si intravedono presupposti per un aumento di un ulteriore 10% nei prossimi 2 anni con l’attuate sistema di raccolta;
- Hera S.p.A. è una società a maggioranza pubblica e, in quanto tale, deve operare nell’interesse del bene collettivo e secondo le indicazioni e gli indirizzi dei propri clienti (in questo caso il Comune di Faenza); a tale proposito, nelle linee programmatiche per il mandato amministrativo 2005/2010 del Comune di Faenza si afferma: « Hera non deve essere lasciata libera di subordinare le proprie scelte industriali alla sola reazione dei mercati finanziari ma deve trovare un equilibrio per soddisfare le esigenze del territorio (...) riconducendo la gestione dei rifiuti nell’alveo della politica, controllabile dai cittadini e sottraendola alla sola logica del profitto »;
- il Consiglio Comunale di Faenza ha, in più occasioni, ribadito il proprio No ad ogni forma di incenerimento dei rifiuti - ulteriore fonte di inquinamento che il Parlamento Europeo riconosce come “semplice metodo di smaltimento” e non più “forma di recupero energetica” - e principale ostacolo alla scelta della differenziazione dei rifiuti;
- all’interno della città sono presenti realtà consolidate che credono fortemente e operano nel settore del recupero e riciclaggio dei rifiuti;
- la Provincia di Ravenna, tramite bando in scadenza il 30.12.2007, ha messo a disposizione dei Comuni del proprio territorio la somma di € 160.000 per cofinanziare progetti innovativi nel settore dei rifiuti.
Impegna
il Sindaco e la Giunta Comunale
- ad attivare, in tempi brevi, in collaborazione con HERA, un progetto di raccolta differenziata sperimentale domiciliare porta a porta - metodo innovativo che fa della salvaguardia dell’ambiente, della salute e del bene comune il proprio cardine - che favorisca il raggiungimento dei migliori obiettivi di riduzione dei rifiuti prodotti e di incremento della raccolta differenziata nel territorio del Comune di Faenza e per permettere all’Amministrazione Comunale la valutazione di costi e benefici;
- ad avviare, contestualmente all’attuazione del suddetto progetto, una capillare campagna di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sui motivi e i vantaggi dell’adozione della raccolta domiciliare porta a porta e sull’importanza che rivestono la differenziazione e il riciclaggio dei rifiuti.
Votato all’unanimità