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GIORNO DELLA MEMORIA, SI CHIUDONO LE CELEBRAZIONI

03 Marzo 2006

A Palazzo Manfredi sarà presentato un libro di Cesare Moisè Finzi a ricordo della Shoah del popolo ebraico
Con l’iniziativa in programma giovedì prossimo si chiude il ricco calendario di eventi, protrattosi per oltre un mese, promosso dal Comune di Faenza per celebrare “Il Giorno della Memoria 2006”, a ricordo della Shoah del popolo ebraico e di tutte le vittime dei campi di sterminio nazisti.
Giovedì 9 marzo, alle ore 17.30, presso la Galleria Bigari del palazzo comunale, sarà presentato il libro di Cesare Moisè Finzi “Qualcuno si è salvato ma niente è stato più come prima”, della Società editrice Il Ponte Vecchio di Cesena.
Alla cerimonia interverrà anche il rabbino capo della Comunità ebraica di Ferrara e delle Romagne, Luciano Caro.
Nel libro la Ferrara del “ghetto” torna a vivere nella lucida memoria di Cesare Finzi, che vi è nato nel 1930 da famiglia di antica tradizione ebraica. I primi anni sono segnati dai giochi, dalle ricorrenze tradizionali, dalle vacanze, poi, nel 1938, con le leggi razziali, inizia l’incubo. Pochi giorni dopo l’8 settembre 1943 la famiglia Finzi deve darsi alla fuga. Un viaggio in treno verso sud, toccando Ravenna, Rimini, Fano, Gabicce e, in seguito, Morciano, Mondaino e Montefiore. Lunghi mesi trascorsi fra peripezie varie e umiliazioni. Dopo la Liberazione, il ritorno a casa, la ricerca dei parenti, degli amici e dei conoscenti scomparsi e la domanda bruciante dei sopravissuti: perché è potuto accadere?
Il racconto autobiografico, che si allarga in una miriade di storie e di casi personali sempre coinvolgenti, è sostenuto dal rigore storico e reso prezioso dalla ricchezza di schede sull’ebraismo.
Il programma delle manifestazioni del “Giorno della Memoria” 2006 è stato organizzato congiuntamente dall’Amministrazione comunale di Faenza, dalla Comunità ebraica di Ferrara e delle Romagne, dal monastero di S.Chiara in Faenza, dall’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento e dalla guerra di liberazione, dall’Amministrazione provinciale di Ravenna e dall’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in Ravenna e provincia.