Foibe, il giorno del ricordo
Le foibe - dal latino fovea (fossa, cava) – sono le cavità carsiche scavate dai fiumi nelle viscere della terra attraverso un processo di lenta erosione nel corso dei millenni, che alla fine della seconda guerra mondiale si trasformarono in fosse comuni per migliaia di italiani. Una tragedia che ebbe il suo culmine durante l’occupazione di Trieste da parte delle truppe di Tito.
Per ricordare tutte le vittime delle foibe, del genocidio anti italiano commesso dagli jugoslavi e dell’esodo giuliano dalmata, è stato istituito - con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 - il “Giorno del ricordo”, che si celebra ogni anno il 10 febbraio.
Queste le motivazioni riportate nel testo della sopracitata legge: “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale…”
A Faenza il “Giorno del ricordo” sarà commemorato dall’Amministrazione comunale con due eventi programmati nelle giornate del 10 e 11 febbraio prossimi.
Venerdì 10 febbraio, alle ore 18.00, nella chiesa dei Caduti, in corso Matteotti, santa messa celebrata dal vescovo della Diocesi di Faenza e Modigliana mons. Claudio Stagni.
Al termine della funzione religiosa sarà deposta una corona di fiori a ricordo e in onore di tutte le vittime delle foibe.
Il giorno successivo, sabato 11 febbraio, alle ore 10.00, incontro pubblico nella sala del consiglio comunale di Palazzo Manfredi.
Dopo il saluto del sindaco Giovanni Malpezzi, è prevista la performance teatrale “Per ricordar’…ricordar’…ricordare”, delle due artiste bolognesi Giuseppina Randi e Silvia Telloli.
Giuseppina Randi, accompagnata dalla fisarmonica di Silvia Telloli, leggerà testi sull’esodo istriano o giuliano-dalmata al termine delle seconda guerra mondiale, rievocando il dolore di una tragedia troppo a lungo dimenticata nel nostro Paese.
A seguire relazione di Luca Alessandrini, dell’Istituto storico Parri Emilia Romagna, dal titolo “Il confine orientale. I conflitti e le tragedie del Novecento”.
In chiusura il saluto del presidente del consiglio comunale Luca de Tollis.