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Faenza ricorda Claudio Marabini

14 Ottobre 2013

“Claudio Marabini: cinquant’anni di critica letteraria giornalistica” è il titolo della conferenza programmata mercoledì 16 ottobre, alle ore 20.45, presso la sala Dante della Biblioteca comunale manfrediana (via Manfredi, 14), per ricordare Claudio Marabini, lo scrittore e giornalista faentino morto il 16 giugno 2010 a 80 anni.

La conferenza, promossa dal Comune di Faenza e dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, sarà aperta dai saluti del vice sindaco e assessore alla cultura Massimo Isola, del vice presidente della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza Armando Menichelli e da Davide Servadei, consigliere di amministrazione della stessa Fondazione.

Seguiranno gli interventi dello storico Giuseppe Bellosi, che leggerà e commenterà alcune pagine dello scrittore, e di Paolo Rondinini, curatore dell’archivio delle pubblicazioni di Claudio Marabini.

A tre anni dalla scomparsa Faenza rende così nuovamente omaggio (dopo il convegno di studi tenutosi, sempre in Biblioteca, nel maggio del 2011) a uno dei suoi cittadini più illustri, che per mezzo secolo è stato presente nel mondo della letteratura italiana e del giornalismo, pubblicando migliaia di articoli, soprattutto sul Resto del Carlino, al quale approdò giovanissimo, nel 1957, quando il giornale era diretto da Giovanni Spadolini, e collaborando con numerose riviste italiane. Particolarmente intenso fu il sodalizio con la Nuova Antologia di Firenze, protrattosi per ben 51 anni. Ha inoltre collaborato con le riviste Il Mondo e Bell’Italia di Mondadori.

Nella sua lunga carriera di saggista e studioso, Claudio Marabini si è occupato di diversi narratori e poeti italiani del Novecento. Tante le sue pubblicazioni di successo, quali “I sogni tornano”, “Il Pascoli e il dialetto romagnolo”, “La notte vede più del giorno”, “Il passo dell’ultima dea”, “L’Acropoli”,….

Attento osservatore di tutto quanto succedeva nella società italiana, Marabini non ha però mai trascurato la piccola ma viva realtà faentina, restando sempre a stretto contatto con i maggiori esponenti dell’arte e della letteratura della sua città: da Carlo Zauli a Francesco Serantini, da Domenico Matteucci all’amico Filippo Monti.