FAENZA RICORDA LO STORICO LUIGI DAL PANE
Giornata di studi il 10 ottobre nella sede comunale
Faenza ricorda la figura e l'opera Luigi Dal Pane, uno dei maggiori e più originali storici italiani del Novecento, nel trentennale della scomparsa (1979 - 2009). Nato a Castel Bolognese nel 1903, Dal Pane ha frequentato il liceo Torricelli di Faenza, completando gli studi universitari a Roma e Bologna. Docente negli atenei di Bari e Perugia, quindi di Bologna, di cui diresse l'Istituto di storia economica e sociale, Dal Pane è stato un grande studioso del pensiero di Antonio Labriola, ma soprattutto della storia del lavoro e dei lavoratori, intesa come via ad una più comprensiva e concreta visione della storia italiana. Il suo eccezionale impegno intellettuale si è concretizzato in numerose pubblicazioni, tra le quali ricordiamo la "Storia del lavoro in Italia dagli inizi del secolo XVIII al 1815", le opere dedicate alla storia dello Stato della Chiesa nel Settecento, del Granducato di Toscana tra Sette e Ottocento, di Bologna nell'età del Risorgimento, nonché la miriade di saggi, articoli ed interventi che contribuirono al rinnovamento degli studi sulla storia italiana, in particolar modo nel periodo cruciale del passaggio dagli stati regionali alla unificazione nazionale Non va altresì dimenticata la sua opera di promozione degli studi di storia locale e della Società di Studi Romagnoli, di cui si ricorda ancora oggi, per la sua lungimiranza, il discorso inaugurale del 1949.
La giornata di studi - "Luigi Dal Pane oggi (1979-2009). Storia Economia Lavoro" - è in programma sabato prossimo 10 ottobre, alle ore 11.00, nella residenza comunale manfreda (sala consiliare "Enrico De Giovanni", piazza del Popolo, 31). Alla manifestazione interverranno: Claudio Casadio (sindaco di Faenza), Pier Ugo Calzolari (rettore della Università degli studi di Bologna), Franco Cazzola (Centro studi "Luigi Dal Pane"), Paolo Prodi (presidente della Giunta centrale per gli studi storici), nonché i docenti e studiosi: Maria Valeria Cristoferi, Bernardino Farolfi, Vera Negri Zamagni, Claudio Rotelli e Renato Zangheri.