FAENZA RENDE OMAGGIO A LEONE CIMATTI
Faenza rende omaggio a Leone Cimatti (1899-1960), insegnante di grandi doti professionali e umane, che ha speso una vita nell’educazione delle giovani generazioni.
Sabato 8 ottobre prossimo a Leone Cimatti sarà intitolata l’area verde adiacente l’incrocio fra via Ghinassi e via Manzoni, di fronte all’istituto “Oriani”.
La cerimonia, che avrà inizio alle ore 11.00, prevede, oltre alla scoprimento di una targa, gli interventi del vescovo di Faenza mons. Claudio Stagni, del sindaco Giovanni Malpezzi, del nipote di Leone Cimatti, Gian Paolo Novelli, e della professoressa Santa Cortesi che porterà una testimonianza su Leone Cimatti.
Leone Cimatti nacque a Faenza il 13 agosto del 1899. Nel 1916 conseguì il diploma di maestro e iniziò a insegnare nelle scuole elementari di Faenza, ancor prima di avere l’età prevista dalla legge. Oltre all’insegnamento, negli anni successivi alla guerra, si occupò presso la Casa del popolo di Faenza di lavoro e questioni sindacali, di assistenza del collocamento di emigranti e di patti agrari. Nel 1923 fu nominato maestro di ruolo nel Comune di Faenza; insieme all’insegnamento continuò però a occuparsi di questioni sociali. Nel 1925 si laureò in Scienze sociali, con una magistrale tesi sull’orientamento professionale, materia nella quale è universalmente considerato in Italia un vero e proprio pioniere. Strinse contatti di lavoro con i più attrezzati centri europei di Parigi, Bruxelles e Ginevra, mantenendo frequenti scambi di esperienze con i più illustri cultori di questa disciplina.
Nel 1928 fu chiamato a succedere all’insigne professor Pizzoli all’istituto Fossati di Torino. Qui applicò intuizioni geniali di psicotecnica, mediante apparecchi di sua creazione tuttora di uso corrente. Nel 1937 divenne direttore dell’istituto nazionale Vittorio Emanuele per ciechi di Firenze, incarico che tenne fino alla morte. Dopo la seconda guerra mondiale fu chiamato presso la sede centrale dell’Opera nazionale invalidi di guerra a Roma a ricoprire l’incarico di capo ufficio per l’istruzione e l’avviamento al lavoro degli invalidi e la fondazione di collegi e colonie. Successivamente ottenne dalla direzione generale dell’istruzione tecnica, presso il Ministero della Pubblica Istruzione, l’incarico di studiare i problemi pedagogici attraverso i dati raccolti dalle altre nazioni e fu nominato presidente della sezione laziale della Società per l’assistenza ai minori in età evolutiva.
Nel 1953 diede vita alla rivista Orientamento professionale differenziato e normale, conosciuta e apprezzata da tutti gli educatori.
Oltre alle grandi doti professionali, unanimemente riconosciutegli, fu sempre apprezzato per le sue qualità umane, per onestà, saggezza ed equilibrio. Morì a Roma il 19 gennaio del 1960.