FAENZA ADERISCE ALLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE
Il Comune di Faenza aderisce anche quest’anno alla “Giornata mondiale delle Città per la vita/Città contro la pena di morte” (30 novembre 2010), promossa dalla Comunità di Sant’Egidio di Roma con l’obiettivo di giungere all’abolizione universale della pena capitale e per l’arresto immediato di ogni esecuzione dei condannati a morte in tutte le parti del mondo.
Martedì 30 novembre 2010, dalle ore 17.30 alle ore 24.00, la piazza del Popolo di Faenza, così come i monumenti simbolo di oltre 500 città nel mondo, sarà illuminata a giorno per attirare l’attenzione dei cittadini sulla violazione dei diritti umani da parte di quegli Stati che ancora applicano la pena capitale e per testimoniare l’impegno della nostra città a favore della nobile campagna di abolizione della condanna a morte e di tutela dei valori fondamentali della persona.
La data non è casuale, ricorda infatti l’anniversario della prima abolizione della pena di morte dall’ordinamento di uno Stato europeo: il 30 novembre 1786 Pietro Leopoldo I, Granduca di Toscana, abolì tortura e pena capitale, anche se poi il provvedimento restò in vigore per soli quattro anni.
Negli ultimi anni, con l’approvazione di due risoluzioni per una Moratoria Universale della pena capitale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è senza dubbio aumentata in tutti i Paesi la sensibilità verso questi temi.
Anche la Commissione per i Diritti umani dell’Unione Africana ha approvato, a dicembre 2008, una risoluzione che richiama gli Stati di tutta l’Africa a osservare una moratoria della pena di morte, inviando così un chiaro segnale alla comunità internazionale di voler sostenere con determinazione la Moratoria votata dall’Onu.
Nella lettera di adesione del nostro Comune alla “Giornata internazionale delle Città per la vita/città contro la pena di morte” il sindaco Giovanni Malpezzi ha inoltre segnalato al portavoce della Comunità di Sant’Egidio, Mario Marazziti, come la nostra città abbia anche attivato il percorso di candidatura per ottenere dall’Unesco per il Museo internazionale delle ceramiche di Faenza il prestigioso riconoscimento di “Monumento messaggero di una cultura di pace”.