E' VENUTA IMPROVVISAMENTE A MANCARE ANNA ROSA GENTILINI
E’ morta improvvisamente nella sua casa Anna Rosa Gentilini, direttrice della Biblioteca Comunale di Faenza.
Nata nel 1951 a Faenza, si era laureata in lettere nel 1974 e diplomata in Archivistica e paleografia diplomatica nel 1978. Entrata in ruolo nell’Amministrazione Comunale nel 1976 aveva avuto l’incarico di Vicedirettore della Biblioteca Comunale nel 1979 ed era divenuto direttore nel 1983.
Nella sua attività, oltre a tutti i compiti istituzionali, ha svolto anche un intenso lavoro di ricerca e di studio con la pubblicazione di circa 150 libri e articoli. Costanti e appassionati sono stati i suoi studi di bibliografia e di storia del libro, a partire dalla storica biblioteca dei Manfredi Signori di Faenza dispersa con una vendita a fine del Quattrocento, alla storia delle tipografie e degli editori faentini dal Cinquecento ad oggi. Esperta delle edizioni di libri del Cinquecento, ha curato la pubblicazioni di numerosi studi su personalità faentine a partire da Fra’ Sabba da Castiglione e Dino Campana e le bibliografie di Ennio Golfieri, Piero Zama, Giuseppe Bertoni e Bice Montuschi Simboli.
“Abbiamo perso una voce autorevole della comunità – afferma il Sindaco Giovanni Malpezzi – la direttrice della Biblioteca comunale, una studiosa e una grande conoscitrice della nostra storia culturale e sociale indimenticabile. Esprimo profonda commozione per la scomparsa di una persona che ha dedicato una parte fondamentale della propria vita per studiare il nostro passato e per dirigere la biblioteca che custodisce grande parte del nostro sapere e della nostra memoria. La storia della Biblioteca Comunale degli ultimi decenni si lega alla sua esperienza di vita, così, lascia una traccia profonda nella storia della nostra città, che ha studiato, amato e vissuto fino all’ultimo giorno di vita”.
“Dal giorno del mio insediamento – prosegue il Vicesindaco Massimo Isola, Assessore alla cultura – ho costruito un dialogo costante con la nostra direttrice. La conoscevo da tempo, e negli anni abbiamo avuto tante occasioni di collaborazione, divenute più frequenti nelle ultime settimane. Dialoghi intensi, animati dalla passione straordinaria che Anna Rosa Gentilini nutriva per la conoscenza e per le istituzioni che avevano il compito di tutelare e valorizzare il patrimonio materiale ed immateriale della nostra storia. Le due grandi dimensioni che porterò sempre con me, che ho letto dalla sua esperienza di vita, sono la curiosità intellettuale ed il fascino per la ricerca. Grazie a queste passioni ed al grande lavoro fatto sulle fonti, ci ha lasciato volumi di grande profondità che ci aiutano a comprendere meglio la nostra memoria e quindi a conoscere meglio il nostro tempo. Volumi diversi, ma uniti dalla volontà di scindere ricerca e comunicazione. La sua passione per la storia del pensiero e delle persone la portava spesso fuori dalla biblioteca, nel dialogo con l’intera comunità: non si è mai limitata ad una scrittura per gli addetti ai lavori, ha sempre cercato di condividere il suo lavoro con Faenza, con ottimi risultati. L’ultimo incontro l’abbiamo avuto ieri sera. Ci siamo lasciati con la sua proposta di aprire il Museo del Risorgimento in alcune sere d’estate, tra le immagini del “Gattopardo”, per entrare, diceva, nel clima dell’anniversario dell’Unità d’Italia. Penso che in quella sintesi di parole e immagini pubbliche e private, nata dal dialogo tra Visconti e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ci siano le grandi passioni della sua vita intellettuale, la storia e la poesia, che ha sempre tenuto insieme. Faenza perde un tassello fondamentale della fitta rete che anima la vita culturale e civile cittadina.”