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Due giorni a spasso nei luoghi dei Manfredi

15 Aprile 2013

Un intero weekend dedicato ai “signori di Faenza”, per ripercorrere le loro gesta e magari visitare luoghi normalmente nascosti.

Con l’iniziativa “Un percorso sulle tracce dei Manfredi in città” per due giornate - sabato 20 e domenica 21 aprile prossimi - la Pro Loco offre a tutti gli appassionati di arte e storia quattro itinerari tra i luoghi testimoni della signoria manfrediana, di cui si celebra quest’anno il settecentesimo anniversario.

Nelle due giornate le visite nei quattro «poli» individuati - tutti in centro storico e raggiungibili comodamente a piedi - verranno ripetute più volte, per dare modo di seguire in diversi momenti tutti e quattro gli itinerari.

Per ogni itinerario è richiesto un contributo di due euro, l’iscrizione è obbligatoria fino a esaurimento dei posti disponibili. Prenotazioni presso gli uffici della Pro loco Iat (Voltone Molinella, 2; tel. 0546 25231; info su www.prolocofaenza.it ).

Il primo itinerario porterà i partecipanti al Museo Diocesano, dove è in corso la mostra «Tracce del tempo: la Signoria dei Manfredi (1313-1501) 700 anni dopo». Accanto alle opere esposte in permanenza - basti citare gli affreschi della prima metà del ‘300 o il Polittico del Duomo - si vedranno gli oltre sessanta pezzi, fra dipinti, sculture, ceramiche, oreficerie e documenti, provenienti da vari siti della Diocesi e da prestiti di Pinacoteca, Biblioteca, Mic e archivi cittadini e raccolti dal curatore Giorgio Gualdrini nella Sala del Trono.

(Ritrovo in piazza XI Febbraio 10, sabato ore 15.30 e 17.15, domenica ore 10.30, 15.30 e 17.15).

Cattedrale e Santo Stefano Vetere sono invece al centro del secondo. Nella Cattedrale ci si soffermerà sulle tre arche marmoree di San Savino, Sant’Emiliano e San Terenzio e sui tondi robbiani che ostentano le “imprese” del vescovo Federico Manfredi e del fratello Galeotto, mentre in Santo Stefano Vetere si guarderà l’esterno, unica parte conservatasi nel suo aspetto originario, attribuita a Giuliano da Maiano (autore del Duomo) o al suo continuatore Lapo di Pagno Portigiani.

(Ritrovo in piazza della Libertà, sabato e domenica ore 15.30; durata circa un’ora e 15 minuti).

Il terzo itinerario comprende i luoghi «del potere», ossia Palazzo Manfredi e Palazzo del Podestà, e la Pinacoteca. Nel Palazzo Comunale, di impianto duecentesco ma rimodernato da Carlo II Manfredi attorno al 1470, si vedranno il salone delle Bandiere con l’imponente soffitto a cassettoni dipinto, l’adiacente loggia con bifora manfrediana e il trittico in ceramica realizzato da Amleto Montevecchi nel 1908 con i tre salienti episodi della tragica vita di Galeotto Manfredi.

Nel Palazzo del Podestà si potrà accedere al salone superiore, chiuso da anni, di aspetto gotico imponente e all’adiacente loggia, di norma inaccessibile. In Pinacoteca si vedranno le opere di committenza manfrediana, dall’enigmatica Pala Bertoni fino alle due casse nuziali di Cassandra Pavoni.

(Ritrovo davanti alla sede della Pro Loco, sabato ore 15.30 e 17.15, domenica ore 10.30, 15.30 e 17.15; durata circa un’ora e 15 minuti).

Per il quarto «polo» ci si sposterà nella zona in piazza delle Erbe, partendo dalla chiesa dei Servi che, pur rifatta nel ’700, conserva ancora il fascino evocativo visto che l’Ordine dei Servi di Maria era stato chiamato in città proprio dai Manfredi. All’interno si vedrà quel che sopravvive dopo decenni di abbandono, ossia gli altari laterali, con decorazioni in stucco, e il magnifico paliotto di scagliola policroma di Giovanni da Carpi, con un paesaggio in prospettiva e, ai lati, i simboli della Passione. Nell’adiacente Convento dei Servi (oggi Biblioteca manfrediana) si visiteranno i due chiostri e la trecentesca lastra tombale del cavaliere della nobile famiglia faentina Pasi. Straordinaria, infine, la possibilità di accedere al cortile dell’adiacente Casa Manfredi, con doppio portico quattrocentesco, decorazioni in cotto e stemmi (palme fiorite) attribuibili a Galeotto. Altrettanto singolare è la possibilità di visita (per gentile cortesia dei proprietari) della fronteggiante Casa Ragnoli, che nel ‘400 fu abitazione dei segretari e tesorieri dei Manfredi. Oltre ad alcuni particolari architettonici rinascimentali si vedranno i soffitti a cassettoni lignei del pian terreno, decorati con una piacevolissima serie di scenette che ritraggono bestiari fantastici, figure mitologiche e cortesi, segni zodiacali e, naturalmente, emblemi manfrediani.

(Ritrovo in via Manfredi 14, ingresso Biblioteca, sabato ore 15.30, 16.00, 17.00 e 17.30, domenica ore 15.30, 16.00, 17.00 e 17.30; durata circa un’ora e 15 minuti).