DOMANI LA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE
La piazza del Popolo sarà illuminata a giorno dalle ore 17.00 alle 24.00 per testimoniare l’adesione di Faenza all’iniziativa
Domani - venerdì 30 novembre - si celebra la Giornata mondiale “Città per la vita – Città contro la pena di morte”, con l’obiettivo di giungere all’abolizione universale della pena capitale e per l’arresto immediato di ogni esecuzione dei condannati a morte in tutte le parti del mondo.
La data non è casuale, infatti ricorda l’anniversario della prima abolizione della pena di morte dall’ordinamento di uno Stato europeo: il 30 novembre 1786 Pietro Leopoldo I, Granduca di Toscana, abolì tortura e pena capitale, anche se poi il provvedimento restò in vigore per soli quattro anni.
Anche il Comune di Faenza aderisce alla Giornata mondiale contro la pena di morte e domani, venerdì 30 novembre, dalle ore 17.00 alle ore 24.00, la piazza del Popolo di Faenza, così come i monumenti simbolo di oltre 500 città nel mondo, sarà illuminata a giorno per attirare l’attenzione dei cittadini sulla violazione dei diritti umani da parte di non pochi Stati, che ancora applicano la pena capitale, e per testimoniare l’impegno della nostra città a favore della nobile campagna di abolizione della condanna a morte e di tutela dei valori fondamentali della persona.
Campagna che ha raggiunto proprio nei giorni scorsi un risultato molto significativo, infatti, il 16 novembre, la terza Commissione dell’Assemblea generale dell’Onu ha approvato (con 99 voti a favore, 52 contrari e 33 astenuti) la risoluzione L29 contro la pena di morte, presentata da Nuova Zelanda e Brasile, e di cui l’Italia è la principale sostenitrice.
La maggioranza necessaria affinché la risoluzione passasse era di 97 voti. Ora toccherà all’Assemblea generale dell’Onu, che si riunirà entro la metà del prossimo mese di dicembre, esprimere il proprio parere definitivo sulla risoluzione.
Un risultato che premia lo sforzo del Governo italiano, che da anni si batte per la tutela dei diritti umani e che già aveva presentato risoluzioni contro la pena di morte nel 1994, nel 1999 e nel 2003, ma sempre rigettate.