DESIGNATI IL "FAENTINO LONTANO" E IL "FAENTINO SOTTO LA TORRE"
I due prestigiosi riconoscimenti per l'anno 2009 vanno a Maria Zoli e a Giuseppe Tampieri. Il 28 giugno prossimo la cerimonia di premiazione al teatro Masini
La Giuntamunicipale ha approvato nei giorni scorsi, all'unanimità, i nominativi designati dal Comitato per la Giornata del Faentino Lontano per l'assegnazione delle ambite onorificenze di "Faentino lontano" e "Faentino sotto la torre" per l'anno 2009.
Il prestigioso riconoscimento di "Faentino lontano" va quest'anno a Maria Zoli, mentre il "Faentino sotto la torre" è stato assegnato a Giuseppe Tampieri.
La cerimonia di premiazione avrà luogo domenica 28 giugno 2009, al teatro comunale Masini, nel corso della 50^ edizione della "Giornata del Faentino lontano".
Maria Zoli, "Faentino lontano 2009", è nata a Faenza il 16 dicembre 1920. Maestra elementare, lascia Faenza con la sua famiglia nel 1942 per trasferirsi a Rimini, continuando a insegnare nelle scuole primarie del comune di San Leo.
Dal 2001 opera come volontaria nella mensa francescana della città, che assiste i più poveri, i più bisognosi e gli abbandonati. Ogni giorno dell'anno, festività comprese, Maria Zoli è lì fra i fornelli per cucinare la cena per circa 150 persone.
Nel 2003 ha anche scritto un libro, "Storie di nonna Caterina", dedicato ai figli e ai nipoti, in cui racconta la storia dei suoi genitori e dei nonni. Nelle motivazioni del premio si legge, fra l'altro, che le è stato assegnato "?per la totale passione educativa, la gratuità dell'attività di volontariato e i costanti rapporti con la città natale, in particolare attraverso l'ordine francescano e la scuola di Sant'Umiltà, i cui valori culturali e sociali ha sempre onorato".
Il "Faentino sotto la torre 2009" è invece Giuseppe Tampieri.
Nato il 9 marzo del 1918, Tampieri dal 1929 dedica la sua vita all'arte, in tutte le sue forme: pittura, disegno, scultura, grafica, ceramica e xilografia. Ha ricevuto importanti consensi e riconoscimenti, sia nazionali che internazionali.
Il legame con la sua città - Faenza - rimane sempre molto forte e si manifesta anche attraverso le donazioni fatte alla Pinacoteca comunale (quattro sculture, otto dipinti e una dozzina di disegni), alla Biblioteca manfrediana (oltre un migliaio di volumi) e al Museo internazionale delle Ceramiche.
Questo premio è il riconoscimento del suo impegno culturale e civile e, in particolare, per il lavoro di recupero delle opere d'arte danneggiate dalla guerra, affidatogli dal Comitato di Liberazione nazionale e dal Comando Alleato nell'immediato dopoguerra, senza dimenticare inoltre l'intensa attività dedicata all'associazione Amici dell'Arte e le sue generose donazioni ai principali istituti culturali della nostra città.