Concerto alla chiesa della Commenda
Sabato 6 giugno, alle ore 21.00, presso la chiesa della Commenda si conclude il cartellone dei concerti per la città promossi dalla scuola comunale di musica G. Sarti.
L'appuntamento, dedicato a una figura chiave nella storia della musica per tastiera, Domenico Scarlatti, ha una formula un pò diversa dal solito, è infatti una sorta di conversazione/concerto tenuta da Marco Farolfi, con la partecipazione del soprano Maria Claudia Bergantin.
Durante la serata potranno essere ascoltate alcune sonate per clavicembalo (eseguite sia sul clavicembalo che sul fortepiano antico) di Domenico Scarlatti e di altri compositori dell’epoca. Inoltre il soprano Maria Claudia Bergantin proporrà la prima esecuzione moderna di una cantata seicentesca: “sono un certo spiritello”, rinvenuta in un antico manoscritto anonimo del Civico Museo Bibliografico di Bologna.
Il titolo del concerto, “Domenico Scarlatti e Maria Barbara di Braganza, l’enigma delle sonate reali per clavicembalo”, riassume i contenuti della serata, nella quale saranno ispezionati alcuni aspetti della vita e della produzione artistica di questo geniale compositore settecentesco.
Napoletano, figlio del grande operista Alessandro Scarlatti, poi trapiantato in Portogallo e successivamente in Spagna, Domenico Scarlatti si fece ammirare come virtuoso di strumenti a tastiera. Inizialmente seguì le orme del padre nel campo dell’opera e della musica sacra, ma solo più tardi la sua maturazione artistica raggiunse l’apice con la produzione di un ampio corpus sonatistico che tuttora rappresenta una delle eredità musicali più geniali della cultura italiana.
Questi brani, ricchissimi di spunti musicali diversi ed estremamente innovativi sul piano tecnico, vennero alla luce grazie allo stretto, quasi simbiotico rapporto che Scarlatti nutrì per oltre un trentennio con la sua nobile allieva, la regina Maria Barbara di Braganza, dapprima infanta di Portogallo poi regina di Spagna, di cui fu per sempre l’inseparabile maestro privato di clavicembalo.
La regina, grande amante della musica e protettrice di Scarlatti sembra fosse estremamente dotata per il clavicembalo. Possedeva una quantità di clavicembali e fortepiani delle più diverse fatture nei suoi vari palazzi e li suonava con sorprendente maestria.
Scarlatti, probabilmente per alimentare questa sua continua richiesta di musica, scrisse in un trentennio oltre 500 sonate.
Il focus su Domenico Scarlatti è emanazione del progetto “Laboratorio di strumenti a tastiera antichi”, partito due anni fa come sviluppo dell’offerta formativa della scuola di musica Sarti e curato da Marco Farolfi, docente della scuola.
Questo progetto didattico si propone di avvicinare gli allievi (per lo più pianisti) agli strumenti a tastiera antichi e offre loro l’opportunità di suonarli e compiere su di essi un percorso di affinamento stilistico e di prassi esecutiva che ne arricchisce il bagaglio di conoscenze tecniche e musicali.