Celebrazioni del 70° anniversario della liberazione di Faenza
Dopo il rinvio per maltempo a venerdì 16 maggio degli appuntamenti previsti ieri pomeriggio, prende il via ufficialmente domani - giovedì 15 maggio – con la programmazione di quella che doveva essere invece la seconda giornata, il calendario delle iniziative promosse dal Comune di Faenza, dalla Provincia di Ravenna e dal Comitato antifascista per la democrazia e la libertà, per celebrare il 70° anniversario della liberazione di Faenza dal nazifascismo (17 dicembre 1944).
Domani, alle ore 9.00, in piazza Lanzoni, alla presenza di una delegazione neozelandese, sarà inaugurata una installazione in memoria dei militari alleati caduti per la liberazione di Faenza.
Si tratta del primo monumento di foto-ceramica-industriale nel centro storico della città, che vuole ricordare in un modo immediato e comprensibile alle nuove generazioni un periodo nero della sua storia, seguito da una fiorente rinascita.
Il progetto, redatto dagli architetti Ennio Nonni e Andrea Gamberini del Settore Territorio del Comune di Faenza, è stato condiviso e approvato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e il paesaggio di Ravenna e realizzato gratuitamente da Gigacer spa Faenza.
Innanzitutto si è deciso di non ricordare la “liberazione” con un classico cippo monumento, bensì di optare per un messaggio visivo, integrato da una parte scritta in italiano e inglese, con la finalità di toccare con mano, per coloro che non hanno visto e non possono ricordare nulla, lo stato in cui si trovava la città, per effettuare senza mediazione alcuna un confronto con la Faenza moderna, una città che dopo avere subito 157 bombardamenti e con l’80% di case inagibili, 70% di chiese distrutte, con una popolazione di soli 4 mila abitanti, è stata ricostruita nel modo che conosciamo, mantenendo viva la solida identità.
L’installazione, condivisa dal locale comitato antifascista, si compone di cinque immagini in ceramica serigrafata, dalle dimensioni ciascuna di 80 cm. x 54 cm. e uno spessore di circa 25 cm.
L’idea è quella di srotolare una serie di fotogrammi composti in ordine sequenziale e precisamente: 1) Una parte scritta in italiano/inglese che scandisce senza retorica i giorni cruciali della liberazione, con le simbologie delle organizzazioni militari dei vari paesi stranieri, con lo stemma manfredo che campeggia al centro; 2) La prima immagine documenta l’ingresso a Faenza della 24^ divisione neozelandese dalla Porta delle Chiavi, che si vede intatta sullo sfondo in una cornice di edifici bombardati e disabitati; 3) La seconda immagine è un triste colpo d’occhio del centro storico di Faenza visto dal ponte delle Grazie. E’ quello che videro il 16 dicembre i soldati neozelandesi in procinto di attraversare il fiume Lamone; 4) La terza immagine, del 17 dicembre, è la sintesi della liberazione avvenuta e definitiva della città, con il Duomo sullo sfondo che si erge in un desolato paesaggio urbano; 5) L’ultima immagine riunisce il tutto e racconta l’abbraccio della città rappresentato dal confronto fra generazioni e popoli diversi.
La giornata proseguirà poi – come da programma - con un incontro, alle ore 10.00, al cinema Sarti (via Scaletta, 10), degli studenti delle scuole superiori e alcuni parenti dei soldati maori che fecero parte delle truppe neozelandesi.
Alle 12.00 la delegazione neozelandese, della quale fa parte anche un veterano che partecipò ai combattimenti a Faenza, sarà ricevuta in municipio. Nel corso dell’incontro i veterani consegneranno al Sindaco due ceramiche di Faenza che un soldato neozelandese, che ha combattuto in Italia durante la seconda guerra mondiale, aveva portato in Nuova Zelanda nel 1946.
La giornata si concluderà alle ore 15.00, al cimitero degli alleati di Santa Lucia, con la commemorazione dei soldati maori caduti per la liberazione di Faenza.